Dato che l’irruzione del suddetto ( domenica 26 aprile scorso, dalla TV La7, da “Non è l’Arena”), barbarica perché costitutivamente incompetente, nella giurisdizione penale più nevralgica – operando direttamente sulla carne viva del paziente-, ha causato senza indugio, con il decreto legge governativo 30 aprile n. 28, la formale sottomissione d’essa alle procure nazionali e distrettuali “antimafia e antiterrorismo”. Sebbene del tutto estranee al merito delle questioni lì trattate, estranee alla dialettica istruttoria e decisoria relativa – di fatti impersonata, per la parte istruente e requirente, dal procuratore generale presso le Corti d’Appello-.
Dato che, cioè, l’irruzione del suddetto ha marcato senza ambiguità, in modo univoco, la formale dipendenza di organi giudicanti da organi (per la prima volta) non inquirenti nè requirenti presso sè. Seppure ( e per ora!) in specie di obbligatoria richiesta di parere previo alle loro decisioni (ma nella sottaciuta predizione che diverrà sostanzialmente vincolante…).
Dato ciò
Se la seconda irruzione barbarica del suddetto, domenica 3 maggio (stesse TV ora trasmissione), nel potere attributivo della titolarità, dal ministro, di alti uffici del MInistero della Giustizia, darà adito, secondo quanto è stato agitato, al decreto legge governativo che sovvertirebbe decisioni giurisdizionali le quali hanno posto in arresti domiciliari più di trecento malati terminali (o quasi), incurabili nei reparti sanitarie carcerari (decisioni emesse separatamente da più di duecento giudicanti della repubblica!); e che il decreto reincarcererebbe.
Insomma, se si avrà tale sopraffazione della giustizia penale minima, quella che ha trattenuto carcerieri e carceri dall’uccidere moribondi….
Allora
Sapendosi chi e cosa sia l’essere Giletti, si saprà chi è cosa siano i ministri del governo che decretassero (e decretarono), i loro reggitori politici immediati (in parlamento) e mediati (nell’elettorato).
Cosi come si comincerà a capire cosa abbia implicato sociopoliticamente l’accentramento sovranistico (perché monistico) di un ufficio di procura -attrice incriminatrice istruttrice imputatrice accusatrice, pur se in alcune materie- per l’intero territorio nazionale ( e all’occorrenza extranazionale):dopo che fu Interrotta una multisecolare storia di democratistica (perché pluralistica) localizzazione territoriale di ogni ufficio di procura, nei fatidici anni 1991-1992 (istitutivi della Direzione nazionale Antimafia: ministro della Giustizia il “socialista” Martelli, guarda caso, sussiegoso e loquace ospite di Giletti, nella sera del giorni 3!).
Solo per accennare ad implicazioni in questo caso: i suddetti procuratori, acquisita sovranità nazionale nella formazione della (condanna alla ) pena carceraria, col decreto 30 aprile n. 28 la hanno estesa alla immodificabilità dell’attributo della pena, carceraria!
Insomma sarà facile la decifrazione sociopoliticoeticogiuridica della legislazione governativa, basterà richiamare un indice fruibile anche dal meno attrezzato dei curiosi:
l’essere Giletti…
pietro diaz
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