26.02.15

ColaGrasso

Il “presidente del Senato della Repubblica” (chi lo direbbe, a vederlo e a sentirlo, senza sapere che è -stato?- anche “procuratore nazionale antimafia”, cioè, membro della categoria neoinfeudataria della Istituzione nazionale, generale e particolare, centrale e periferica ), (ebbene) Costui:
come se il diritto penale prevedesse a pena accessoria, dei parlamentari “condannati”, la perdita degli “emolumenti”, divulga saccente che “per via amministrativa” (sulla scorta delle normative interne alle Camere), sarebbe abolibile…
Ora (a parte la sindrome penalistica, non sedata anzi acuita dall’ultima trasfigurazione istituzionale, del predetto, e mostrante l’urgenza politica, oltre che della osservazione  nosografica, della espulsione, da ogni altro potere pubblico, dei detentori, passati o presenti, di uno qualsiasi d’essi):
se tale è la postura “giuridica” di uno dei maggiori esponenti della magistratura penale, come sarà quella delle produzione sentenziale della categoria?
Oltre la conclusione, anche la premessa, della elucubrazione, tanto somigliano, a Costui….

 

Visc(hi)o umano

“L’evasione è di destra”, dice “Visco” (interpellato), un “professore di Scienza delle Finanze” in carriera (non solo accademica) nella “sinistra” fin dai tempi del Partito Comunista Italiano.
Dunque, sarebbe “di sinistra” la spoliazione (diretta e indiretta) di ogni averi (mobiliare o immobiliare) della popolazione italiana, fino alla induzione, d’essa, se lavoratrice, alla  servitù o schiavitù, se non lavoratrice, alla miseria?
E sarebbe “di sinistra” lo spoliatore (collettivo e attentamente minoritario) che,  “elargendo” a quella popolazione null’altro che quegli stati, li parassita minutamente? Fino  a garantirsi  l’ingordigia  incarcerando “l’evasore” da tanto abuso?
Si, risponde(rebbe) imperturbato, arrotando le parole e mulinando l’occhio sadico, “il professore”:
di demenza politica, di immoralità sociale?

Renzi e (la percezione del) l’illegalità

Il presidente della Provincia di Firenze poi Sindaco della città poi Segretario del Partito successore di quello fondato da Antonio Gramsci e da Amedeo Bordiga poi presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica:
non sarebbe stato in grado di percepire la illegittimità dell’atto di nomina, a dirigenti della Provincia (predetta), di taluni (suoi partner in vero) mancanti dei titoli; e, per ciò,  sarebbe stato assolto, in Corte dei Conti, dall’addebito di danno erariale.
Ad un tempo, sarebbe stato in grado di ratificare la nomina del presidente del Collegio assolutore (prossimo alla pensione invero), a Procuratore della Corte.
Tra i due atti scorre limpidamente, e si compie simbolicamente, la (professionale) inclinazione, del predetto, al raggiro di ogni genere e specie di legalità, o dei suoi  operatori.

CIA e  KGB a capo dello Stato   in Italia ed in Russia?

Se Napolitano sarebbe stato un uomo della Cia (infiltrato nel PCI e poi nelle Istituzioni),  secondo quanto riferisce il parlamentare Di Battista (alla trasmissione televisiva Servizio pubblico), come distinguere L’Italia del Presidente Napolitano, dalla Russia (“postsovietica”) del Presidente Putin (uomo del KGB)? E di fatti, in quanto Stati di Polizia, non solo distinguibili…

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