6.01.13

A teatro appositamente predisposto, ma convinto di non recitare, l’oftalmologo sterminatore del proprio popolo che rifiuta di sollevare dalla propria tirannide, il siriano Bashar Assad, lo appella terrorista, e proclama che non si dialoga con chi ricorra alla violenza…
e’ chiaro che non parla della violenza propria, che parla di quella altrui, benché suscitata dalla propria, come e’ chiaro che nemmeno si avvede della propria, che vede solo quella altrui,  che dunque e’ cieco e pazzo, benché vedente e lucido nello sterminio..
ora chi, in altro luogo, italiano ad esempio, usi le stesse parole per appellare il popolo che intenda sterminare, le stesse parole per respingerne l’ascolto e sterminarlo, e non avesse ben chiaro quale modello applichi, sappia che applica il modello Assad, del tiranno sterminatore politico, cieco e pazzo.

Pare che il direttore generale delle forze militari antimafia, colui che combatte la mafia, incarcerandola e confiscandola solo applicandole l’etichetta (quale che ne sia l’esistenza reale, legale o illegale), ora reclutato elettoralmente dall’erede del partito fondato da Antonio Gramsci, il PD, abbia inviato una protesta a Giancarlo rappresentante dello sport nazionale, per rimproverargli che non dovrebbe essere omesso il controllo della manifestazioni di razzismo verso stranieri calciatori, negli stadi nazionali…
ora,  a parte che non e’ chiaro quale titolo lo abbia autorizzato a rivolgersi pubblicamente al  predetto, che, a quanto si sappia, non e’ un poliziotto ne’ un magistrato, con i quali solo potrebbe permettersi di interloquire alla pari, ma un alto esponente della società civile, e a parte che tutta la sua esistenza è consistita nella attribuzione di etichette infamanti, anzi incarceranti e confiscanti, e che se avesse avuto ritegno avrebbe dovuto ricordarlo, la inquietante domanda e’: intende indirizzare, oggi, la sua mortale attenzione sul popolo degli stadii, magari nel nome di  Antonio Gramsci ?

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