OBAMA, QUATTRO AVVOCATI, E LA “GIUSTIFICAZIONE” DELL’ATTENTATO OMICIDA A BIN LADEN

OBAMA, QUATTRO AVVOCATI, E LA “GIUSTIFICAZIONE” DELL’ATTENTATO OMICIDA A BIN LADEN

L’attentato (ha riferito il New York Times) fu studiato dai militari in ogni particolare nella rispettiva  strategia, mentre  la sua abilitazione  giuridica fu affidata a quattro avvocati. Che affrontarono  il  problema per temi.   

1.La Sovranità del Pakistan

Cioè della  nazione ove Bin Laden si nascondeva, ad Abbottabad,  che  la incursione dei militari avrebbe violato se il Paese,   non in guerra con US, non ne fosse preavvisato o non la avesse permessa.

Tanto più che, gli US, gli avrebbero potuto chiedere  che lo catturasse.

Ma,  da un lato,  il preavviso avrebbe potuto far fallire l’operazione. Da altro,  ad Obama non interessava la cattura, ma assai più…, e senza impacci giudiziari!

Fu quindi ritenuto  che, la regola,  fosse aggirabile con l’eccezione.

Raffigurando che bin Laden costituisse pericolo per il Pakistan  e  per gli US. Che il primo non avesse “possibilità” o “volontà” di eliminarlo. Ciò avrebbe autorizzato l’incursione.
Sebbene il principio non fosse condiviso da varii Stati, e l’eccezione alla regola potesse  offendere il Pakistan, in buoni rapporti diplomatici con gli US (fu comunque vanitosamente  rilevato che, il mancato preavviso al Pakistan avrebbe permesso, nel caso  di fallimento dell’operazione, il ritiro degli operatori “alla chetichella”, senza pubblicità negativa)

2.Il Congresso US.

L’operazione imponeva al governo il preavviso ad esso.

Si concepì che, “data la sua eccezionalità”, si potesse dargli avviso postumo. Purtuttavia, di intesa col governo, il direttore della CIA ne dette  preavviso ad  alcuni membri anziani, che  non lo divulgarono.
Così che il resto dei Congressisti  ne seppe dall’annuncio alla nazione (dell’esito dell’operazione) dato da  Obama. Ne seppe allo stesso modo il  procuratore generale degli Stati Uniti (il  nostro “ministro della Giustizia”).

3.Il destino di bin Laden

Sarebbe stato legittimo indirizzare direttamente  l’operazione alla soppressione  di bin Laden?
No.
Ma se essa  fosse stata ufficialmente  indirizzata alla sua cattura, poiché non sarebbe mancata resistenza armata, ciò avrebbe legittimato la reazione omicida.
In  base ad una  legge speciale emanata a suo tempo dal Congresso di  US per combattere organizzatori ed autori, con al Qaida,  dell’eccidio newyorkese del 11 settembre 2001.

E se bin Laden avesse dichiarato di arrendersi, poiché non lo avrebbe fatto senza minaccioso contorno di armati,  la reazione omicida che ne avesse  paventato il pericolo del contrattacco sarebbe stata legittima ( va tuttavia segnalato che, a quanto risulta,  bin Laden non si arrese né resistette!).

E se in estrema ipotesi, scartata programmaticamente (vd sopra),  bin Laden fosse stato catturato, sarebbe stato  tradotto su una nave militare per l’interrogatorio, e poi ..,… L’ipotesi   rimase inconclusa!

4.La sepoltura di bin Laden

Il luogo della sepoltura sarebbe potuto divenire meta di pellegrinaggi e minare la pubblica sicurezza.
La Convenzione di Ginevra prevede che i nemici uccisi in battaglia siano sepolti “se possibile” secondo i riti della loro religione e con lapidi che ne indichino il nome.

Ciò non parve “possibile” (per quanto detto),  perché inopportuno. e si reputò che non avrebbe trasgredito  (sfacciatamente)  la regola (perché del tutto altra) la sepoltura in mare.
Se, prima e alternativamente, l’Arabia Saudita Paese d’origine di bin Laden non ne avesse accettato il corpo ( il governo saudita lo rifiutò). 

DUNQUE COME SI VEDE

5.  I “garbugli” furono tutti abilmente “azzeccati”, ma la giustificazione dell’operazione non riuscì a non essere sostanzialmente pretestuosa.

A causa del fatto che lo scopo,  della interpretazione delle regole,  fu anteposto ad essa.

Ed è noto, al meno ai giuristi di civil law (europei continentali occidentali ),  che ciò la fa giuridicamente fallire.

6. E così:

“nella notte del 2 maggio 2011, 24 militari statunitensi appartenenti ai Navy SEAL entrarono nel complesso di Abbottabad in Pakistan”, e soppressero Osama bin Laden, sotto la attenta (tele)visione  di Barack Obama,  Joe Biden,  Hillary Clinton, altri  funzionari  del governo e dell’esercito di US.


P.S . E Trump con Soleimani, soppresso “per ordine del Presidente”  Us in Paese terzo (l’Iraq)  come bin Laden (in Pakistan)? 

Egli ha adottato altro percorso giustificativo: 

 «Il generale Soleimani stava preparando nuovi attacchi — ha detto parlando dalla Florida —. Il suo regno di terrore è finito».

Tutt’altro cammino giuridico,  che tuttavia qui non può esaminarsi.  

pietro diaz

Questa voce è stata pubblicata in Abusivi, Prima Pagina. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.