Suleimani “servo dello Stato” di Allah, e la denominazione di Trump e di Salvini

Quando, nell’anno 1979, il “ministro del sacro” (il religioso sciita) Ruhollah Khomeyni depone lo scià di Persia e istituisce la “Repubblica islamica dell’Iran”, al potere spirituale abbina subito quello materiale.

Ovviamente dotandosi di uno strumento militare (per la mole delle resistenze all’evento che in Persia tenta invano di farsi largo).

Lo strumento e’ denominato “Guardiani della Rivoluzione” (“rivoluzione” all’inverso, si intende, quando il potere laico, o civile, sia rovesciato dal potere religioso, come in specie), alias “Guardie Rivoluzionarie” alias “Pasdaran” .

Questo corpo militare, estraneo all’esercito regolare, costituira’ la milizia personale del sommo sacerdote la “Guida Suprema” , appositamente addetta alla protezione diffusione espansione del suo potere spirituale e materiale, contro ogni minaccia od offesa interne o estere, verso la fondazione della teocrazia (sciita), il dominio assolutista sulla terra di (sedicente) origine divina.

La milizia mettera’ le mani, all’occorrenza massivamente sanguinarie, nei sostrati e gli strati economici della repubblica.

Con tale ingordigia esproappropriativa che, tatticamente, dovra’ secernere una milizia semisegreta, detta Quds (in arabo, e senza ironia: Gerusalemme o Città Santa), destinata a insinuarsi nelle operazioni difensive e offensive piu’ losche, lerce, ineffabili per tasso di gangsterismo nazionale extranazionale sovrannazionale.

Milizia del tutto impune, ovviamente, perche’ rinviante istituzionalmente alla sfera politica della teocrazia, (in seguito) capeggiata dalla Guida suprema l’ayatollah Khamenei.

Ebbene

Dall’anno 1998, questa milizia particolare insieme a quella dei Guardiani, che in nome di Allah e dell’Ayatollah ha represso, spandendo morte e distruzione, (solo nella attualita’) la rivolta dei siriani al regime di Al Assad, la rivolta degli iracheni al regime di Abdul Mahdi (sciita), la rivolta degli iraniani stessi al regime Khameney-Rohani.
Che ha perpetrato ogni altro genere di empieta’ dentro e fuori la “Repubblica”.

Questa milizia ha (avuto fino all’altro ieri) a capo:

“il generale Qassem Suleimani”.

Si, colui che nelle sacre rappresentazioni della Guida Suprema soprastante (ridicolmente addobbata di paramenti liturgici), le si accosta venerante postulante seannullante, a capo scoperto e rosariante (tiene l’oggetto con la mano sinistra sul cuore, mentre la destra, a terra, sostiene lui strisciante…).

Trump e Salvini lo hanno appellato ” terrorista internazionale”.

Dando comunque un contributo alla soluzione della questione, politica oltre che semantica, se un capo o sottocapo di Stato la cui attivita’ corrisponda ai generi sopra visti, sia siffattamente appellabile.
E quindi visibile e giudicabile.

D’altronde, certo è che se, per art 270 sexies (cod. pen. italiano):

” sono considerate …i terroris(tiche) le condotte che, per la loro natura o contesto, possono arrecare danno ad un Paese o ad un’organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali economiche e sociali di un Paese…nonché le altre condotte definite definite terroristiche da convenzioni o altre norme di diritto internazionale..”:

non e’ facile dargli torto, linguisticamente…

Quanto alla sopprimibilita’ del suddetto…
e’ altra questione, anche giuridica…

pietro diaz

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