07.09.16

“Cosi’ parlo'”  Lorenzin..

“Se l’Italia non fa più figli intervenga il premier… “.
E’ chiaro che, “la lorenzin”, “ministro della salute”, cosi’ parlando non ha invocato le funzioni governative, o legislative d’urgenza, o altre istituzionali, del capo del Governo.
Come è chiaro che non ha invocato la intrusione della funzione pubblica in quella,   ultraprivata, della procreazione…
Costei, quindi, ha invocato un “premier” inseminatore ininterrotto “della popola” (se no, in questi oscuri tempi grammaticali, chi capirebbe che si allude alla popolazione femminile?)?
D’altronde, il capo del Governo, “Renzi”, interpellato, ha negato di saperne alcunchè…ma è noto: mater semper certa est, pater numquam

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

2.09.16

“Esposito” toglie  l’ultimo velo

“Antonio Esposito”, nominalmente chiunque, in Campania, tuttavia colui che, appostato nella Sezione Feriale della Corte di Cassazione alla quale sarebbe stato assegnato il processo, condannò all’impronta Silvio Berlusconi per “frode fiscale”; e con tale fervore da non  potere trattenere,  con un giornalista suo propagandista, il riassunto, in puro idioma napoletano, della motivazione della sentenza non ancora scritta dal consigliere relatore pubblicata….
Costui, “presidente di Sezione della Corte di Cassazione”, verosimilmente  anche a nome del fratello procuratore generale presso la stessa Corte (senza che né l’uno né l’altro né quella abbiano mai avvertito la pur minima possibilità del conflitto di interessi); come pure a nome del figlio “Ferdinando” (già sostitutoprocuratore della Repubblica a Milano), “requirente” (invano) presso il Gruppo Berlusconi, e prima della sentenza del genitore, gratificanti incarichi politici o ministeriali….
Costui, da ultimo, ha ben illustrato le ragioni e la forza del suo status.
All’ “avvocato Legnini” (vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura)  il quale ha avuto che dire sull’esibizionismo di certa magistratura, ha opposto l’inemissibilità, l’impronunciabilità, da chiunque, di qualsiasi giudizio, essendo, la magistratura, per Costituzione,  “terza e imparziale”.
Ora, se, detta ingiudicabilità, non parrebbe trarsi dalle qualità or dette, non altro che processuali, funzionali, rappresentative della posizione del giudice nel processo rispetto alle parti.  E non parrebbe trarsi,  nemmeno se fossero qualità extraprocessuali.
Allora, costui, la concepisce  quale  stato a  priori, incondizionato, del magistrato, quale suo carattere congenito.
Ma non stanno qui, Il germe e l’espressione, tanto della deificazione sociopolitica quanto dell’ idiozia sociogiuridica?

Puccio

E’ il personaggio del film argentino il Clan, che narra della continuazione in forma privata della attività pubblica di oppressione assoggettamento tortura imprigionamento dispersione uccisione del Governo del “generale” argentino Videla, da un suo membro. Continuazione scandita (prevalentemente) con sequestri di persona per estorsione, con soppressione dopo questa dell’ostaggio,  con seguente arricchimento e impunità.
Film, del regista Trapero, esemplificativo, ben oltre la sua intenzione, della omogeneità della attività maxicriminale privata e pubblica, della sua fungibilità formale sostanziale e finale (nel fine). Con  differenza solo qualificatoria e ordinamentale, quando la seconda si faccia Governo.

Orlando s’orna di menzogne..

Io vengo dalla sinistra marxista, che si interessava ai diritti sociali più che ai diritti civili, ma dopo avere conosciuto voi radicali credo che gli uni e gli altri siano inseparabili..
Così si e’ espresso, al Congresso dei Radicali tenuto nel carcere di Rebibbia in Roma alla presenza di numerosi detenuti‎, il ministro della Giustizia Orlando…
La sinistra marxista farebbe, avrebbe potuto fare, parte del governo Renzi?
E sosterrebbe l’unità dei diritti civili e sociali, in carcere di fronte ai carcerati, il reclusore, mediante l’apparato di polizia e dimagistratura, di (circa) sessantacinquemila titolari di diritti civili e sociali all’anno, il soppressore di buona parte d’essi mediante induzione al suicidio per negazione di quei diritti, sosterrebbe l’unità dei diritti civili e sociali, in carcere di fronte ai carcerati?

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

1.09.16

Diritto processuale sismatico

Domanda del giornalista: “E’ vero signor procuratore (di Rieti) ‎che il Comune (terremotato) ha chiesto l’ “incidente probatorio” per il crollo delle sua case? Risposta: “Non e’ previsto che la parte civile chieda l’incidente probatorio..” .
Ha diffuso l’intervista un Quotidiano.
“Parte civile” in un procedimento nemmeno iniziato o, se iniziato, ancora in fase di indagini? La legge non la prevede.
Prevede se mai la “persona offesa”‎, che e’ soggetto processuale ben diverso da quello, lo scambio dei due e’ sconsigliato a chiunque, e’ vietato al magistrato, in sede sia giudiziaria che stragiudiziaria, avendo sempre, egli, obbligo di corretta auto ed etero informazione (e formazione).
Per giunta, la “parte civile” (alias “persona offesa”) non potrebbe chiedere l’incidente probatorio?
Eppure la legge prevede che possa. Al meno, che possa chiedere al pubblico ministero che chieda l’incidente probatorio.
Ora, se non fosse sismica, sul piano della sicurezza e della incolumità giuridica delle persone, la condizione di quella magistratura (come la potenza tellurica che ha scosso il territorio sul quale essa giusdirebbe “sismologicamente) certo non sarebbe antisismica…
Tanto meno se, quella condizione, fosse diffusa nel territorio…

Vescovo s(c)ismatico (dalla logica elementare)

“Non e’ il terremoto che uccide ma l’opera dell’uomo”, ha omilato ispirato e fervido un vescovo dell’area, alludendo ai difetti costruttivi o riparativi delle residenze cadute sotto il terremoto apenninico d’agosto.
L’opera dell’uomo di insellamento e di cavalcamento della terra di cui è parte? di comprensione che un altro modo, d’essi, potrebbe evitare o ridurre che si uccida? l’opera dell’uomo di escogitazione e formazione delle tecniche relative? Dell’uomo che ha iniziato a a comprendere come non morire, di terremoto, e  che e’ morto prima che potesse iniziare a farlo ?
Sarebbe questa l’opera dell’uomo che, insegnandogli a (soprav) vivere, ucciderebbe?
Pare uccidere solo, o assai più, l’omelia del vescovo..

Dio e popolo

“….ho chiesto a Dio …e ora che cosa facciamo?”, riferisce “il vescovo” celebrante l’ufficio funebre, davanti le salme …
“ …ditemi che cosa volete che faccia e lo faro’”, invoca “il capo del governo” dai terremotati (“mentre la moglie Agnese versa lacrime davanti  trentacinque bare”… esprimendosi come potrebbe, si suppone, e in rappresentanza della nazione…!)- .
Le due interrogazioni sono simili, simili essendo gli interroganti, ignari e impotenti allo stesso modo, e gli interrogati, dio e popolo, allo stesso modo metafisici (se non immaginari).
Ma mentre al vescovo sono  permesse l’ignoranza e l’impotenza del reale, a lui congenite e congeniali poiché sapiente e potente dell’irreale da ben duemila anni se non da duemilasettecento (dall’apparizione  neotestamentaria del suo informatore, Jesus, se non da quella veterotestamentaria di Jhavè); al “capo del governo” sono precluse, avendo, egli, dovere di sapere e di potere, quale organo superiore di pubblica amministrazione del reale sociale…
Onde, mentre l’implorazione del vescovo è patetica, l’invocazione del capo del governo è illecita, tanto da essere ridicola, perché istituzionalmente inimmaginabile….

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

Antidroga a giudizio

25 Luglio‎ 2016, discussione in Parlamento per la esclusione della reità in alcune attività (di produzione conservazione cessione) sulla Cannabis, oggi reato.
Ad iniziativa di un sottosegretario di Stato – rinfrancato da un buon seguito di parlamentari e perfino munito del lasciapassare, se non del viatico, della Direzione Nazionale Antimafia- , tal Benedetto Della Vedova, benché fino all’altro ieri militante di una delle varie formazioni politiche ordite da “Gianfrancofini”, colui che, insieme a “Carlogiovanardi”, ritenne di potere diffondere, in Parlamento e davanti al Popolo, che fra cannabis ed eroina non vi fossero differenze (chimiche, effettuali e quindi) penali. Cosicché, da allora, anno del Dispotismo (perché incapace o indifferente alla distinzione del distinto) giuridico-giudiziario 2006, la coltivazione nelle terrazze di vegetali con  tetraidrocannabinolo diverrà incarcerabile per più di ventanni.
Si ignora se, quel giorno del calendario, d’altronde cadente quest’anno di lunedì (allorché le Camere sono deserte a tradizionale prolungamento del week end dei parlamentari) sia stato adottato simbolicamente, ‎ad evocare quello della deliberazione, in seno al Gran Consiglio del Fascismo, nell’anno 1943, della destituzione e dell’arresto di B. Mussolini; ad evocare,  in pratica, la caduta del fascismo, dirimpetto ad una legge fascista?‎
L’adozione, d’altronde, non sarebbe implausibile, se l’ormai quarantennale accumulo dei ‘morti’ e dei ‘feriti’ e degli imprigionati “per droga” (scilicet: da operazioni ”antidroga”), con i loro familiari e vicini, potrebbe non essere stato inferiore (“piazza pulita”, “terra bruciata”, sono state le denominazioni di alcune “operazioni” “antidroga”) a quello del primo Fascismo mussoliniano (non del  secondo, tuttavia, con le sue guerre italiche europee balcaniche africane…, le loro inimmaginabili mattanze).
D’altronde, di questi tempi, le simbologie non sono agevoli, se, ad esempio, davanti al camionfunebre di Nizza dello scorso quattordici luglio, chi riandasse d’istinto alla Presa della Bastiglia dell’anno 1789 (la Segreta parigina contenente invero, allora, non più di sette prigionieri), per indagare inizio e fine del massacro “sur la promenade des Anglais”, potrebbe incontrare il quattordici ‎luglio dell’anno seguente, quello della Federazione, della Unità Nazionale francese …
Ma, come che sia, questo venticinque luglio è a svolta del Parlamento che, nell’anno 1975, all’unanimità quasi, dopo settemila anni ove  la cannabis fu alimento lenimento appagamento cura culto deità per gli individui e le moltitudini; inoltre, fu economia produttiva e di scambio, capitalistica, per le popolazioni del Globo; nondimeno,  la poneva sotto legge penale (tra le più ferali al mondo allora ed oggi).‎
Quel Parlamento, cioè, incolpava e condannava settemila anni di storia umana, e ne affidava deprecazione rimozione obliazione estinzione, istoricidio, ad una nuova  Inquisizione.
Ma non senza un disegno recondito.
Quello del più infernale massacro della gioventù, scelta non a caso ma quale portatrice, al tempo, di culture alternative od oppositive, solari floreali edoniste animiste pacifiste sessualiste. dei Beat Hippy Figli dei Fiori Underground… ; suscitatrici di “musiche sataniche”, per “razze degenerate” (come teorizzarono alcuni esponenti della “più grande democrazia del mondo”, la statunitense); ma anche antirazziste antidespotiste anticapitaliste,  comunque antagoniste, e per ciò da sottomettere  a nuova  Inquisizione, che le schiacciasse le disperdesse, che mondasse la terra di ogni loro avanzo controculturale. E, anzi tutto, della loro ostilità politico- istituzionale, che esibivano le avanguardie, studentesche e operaie, dalla impressionante intelligenza dei malfatti e dei malfattori sociopolitici reali, effettivi.
Inquisizione che comunque, tanto più sarebbe stata efficace e popolare, quanto più fosse stata recondita, nella strategia.
In concreto: che faceva quella minacciosa moltitudine giovanile? coltivava e fumava lo spinello?
Sarebbe bastato colpire questo per colpirla, immoralizzarla, illegalizzarla, imprigionarla….…chi avrebbe ritenuto razzista etnocida genocida iuvenicida eccida, o (comunque) ingiusto, il suo sterminio? Ognuno si sarebbe chinato all’apparire maiestatico della Potestà penale, supremo fattore di Giustizia, intrinseca immanente autogenetica autoessente…
Fu questo il disegno, del legislatore e dell’inquisitore, siamesi, “antidroga”.
D’altronde, al servizio non solo della resistenza di un regime decrepito alla contestazione giovanile, ma anche del capitalismo ufficiale,  quello delle sostanze eccitanti (o deprimenti, secondo dosaggio), alcool e tabacco, sicuramente minacciato dal sottocapitalismo della cannabis, che toglieva moneta al lro consumo. Capitalismo, d’altronde, spregiudicato più di quello inglese della “guerra dell’oppio”, che, nel diciannovesimo secolo, aveva inondato la Cina dello stupefacente nel tentativo di recuperare l’argento lì versato in pagamento della importazione del tea. Di fatti, non solo inondava l’Italia della propria sostanza drogante (alcool e tabacco), non solo incarcerava, col suo braccio politico-istituzionale, il sottocapitalismo della cannabis, ma, mimetizzando l’intrigo, distoglieva dalla reazione le popolazioni alcoolizzate e tabagizzate; al contrario della Cina, che non si era fatta incantare.
Al servizio d’essi, dicevasi, ma anche della elevazione del Potere poliziesco generale sulle  moltitudini “sediziose”, e tuttavia, innocenti  in settemila anni di cannabis, fino allo scaltro e mortale stratagemma.
D’altronde, l’anno precedente, 1974, il medesimo Parlamento aveva dotato la Inquisizione del potere di penetrare, oltre le persone le cose le case,  le conversazioni  le comunicazioni, la loro segretezza, a deliberato e spudorato sfregio della sua sacralità costituzionale: le ‘intercettazioni’.
Cadrà ogni privatezza (tanto che l’ “investigatore” potrà comodamente essere ascoltatore);  siederà anche in Italia, dopo i paesi sovietici coreani cinesi…dell’anno della visione orwelliana del 1949, l’onniudentevedentesciente Big Brother…
Ma la datazione di Orwell, “1984”, fallirà di un decennio…

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

21.07.16

Dopo il “rapporto Chilcot”

Tornando alla mente il suono liturgico “martiri di Nasiriya” (c.d.) e quello, evale “antica Babilonia” (entrambi, peraltro, solo fantasiosamente riconducibili alla realtà irachena fra gli anni 2003-2006, che pure avrebbero preteso di sottendere o di narrare), torna alla mente ciò che, quei suoni, effettivamente designarono:
la spedizione guerresca delle Forze armate italiane, nella (questa si’ martire) terra irachena, per deliberazione del Governo berlusconiano del tempo, aggiunta a quelle del governo americano, inglese…
Cioè, mi viene in mente Silvio Berlusconi, il terzo, dopo, Bush e Blair, contraffattore intenzionale della condizione effettiva della pericolosità, sulle masse, del dispotismo husseiniano, e con ciò fattore e vettore della immensurabile criminalità, di guerra e contro l’umanità, dai tre riversata sulle popolazioni e le istituzioni di quell’infelice paese, e, per prevedibile anzi prevista propagazione degli effetti brevi e lunghi, sui Paesi dell’area, fino ad oggi e chissà fino a quando.
Ora, se sarebbe stato Blair, criminale di guerra e contro l’umanità, e certamente lo fu, cosi’ come lo sarebbe stato Bush, che gli avrei subito affiancato, perché non lo sarebbe stato Berlusconi?
D’altronde, quanto a demenza “politica” (la politica regge, non stermina, le moltitudini: polus…), a parte quella antropica, come sarebbero stati differenziabili?

Quale “anteprima” di quanto appena scritto sulla scia del “rapporto Chilcot”, ci si permette di riportare l’articolo di Pietro Diaz “crimini iraqueni” pubblicato nel sito www.jusdiaz.it, nell’ anno 2005, consultabile anche al link http://www.jusdiaz.it/index.php?option=com_content&task=view&id=40&Itemid=41

L’articolo 11 della Carta Costituzionale proibisce (a “L’Italia”) la guerra, “come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Non solo, dunque, la guerra che, arbitrariamente indetta, offendesse “la libertà” degli “stati-governo” o degli “stati-comunità” (raccoglibili concettualmente nei “popoli”), ma anche la guerra che, astrattamente evocabile da una controversia internazionale, fosse diretta a risolverla. La proibisce enfaticamente, mediante impiego di uno stigma (di genere) morale: la “ripudia” (le parole dei “democristiani”, da La Pira a Moro, applicate alla elaborazione legislativa, in Assemblea Costituente, della norma, furono, eticamente, le più alate). Conseguentemente, ad ogni italiano è imposto di ripudiare (quel)la guerra, a nessun italiano è permesso (ove ne agisse) di ometterlo. L’articolo 11 della Carta Costituzionale (contestualmente) prescrive (a ”L’Italia”) di operare al fine “che assicuri la pace” (“e la giustizia”), se necessario dimettendo una parte della “sovranità”, (così) a disposizione di “organizzazioni internazionali” che meglio operassero, e che, Essa (Italia), deve “promuove(re) e favori(re)”. Conseguentemente, ad ogni italiano è imposto di perseguire la “pace”, a nessun italiano è permesso (ove ne agisse) di ometterlo. Per sintesi, è prescritto il “pacifismo”, è vietato il “bellicismo”. L’articolo 11 della Carta Costituzionale (dunque) permette (solo) la guerra “come strumento”di difesa. Questo è tale (per ciò “legittimo”) quando respingesse un’offesa (proporzionata, cioè bellica), attuale o imminente, non remota (o, ancor meno, meramente possibile). In altre parole, (la norma) permette la difesa “reattiva”, vieta la difesa “preventiva” (se questa fosse stata permessa, come taluno ha ritenuto, alla nascita della norma, in un tempo nel quale l’ordinamento internazionale la prevedeva, oggi sarebbe vietata, poiché quell’ ordinamento – cui quello nazionale si adegua, come ieri, automaticamente, in forza della disposizione costituzionale in art. 10 – contiene, quale norma – divenuta- “generalmente riconosciuta”, una prescrizione, originante dalla Carta ONU, onde è legittima solamente la reazione ad un “attacco diretto”). Ora, non pare inopportuno indagare se l’autore, o il (coautore o il ) partecipe della guerra non difensiva, commetta illecito (nonché culturale) giuridico (e di che specie), e se esso sia reprimibile giudiziariamente. La “codificazione” (penalistica) sovranazionale, approvvigionata da “fonti” (normative) prevalentemente occasionali (ma “generalmente riconosciute”: Statuti dei Tribunali di Norimberga, Tokio, Jugoslavia, Ruanda, altri, Carta ONU, altre), catalogando “crimini contro la pace”, “crimini contro l’umanità”, “crimini di guerra” (oltre altro) , annovera: – tra i primi, il fatto di chi attuasse “condotta” di guerra (non difensiva), o di chi conferisse al “disegno”, alla “preparazione”, di essa, o ne attuasse “cospirazione” o “partecipazione” ( Statuto del Tribunale di Norimberga: una delle “fonti” ); – tra i secondi, il fatto di chi compisse (o partecipasse al compimento di) “atti inumani contro popolazione civile” (Carta ONU, Statuto Corte Penale Internazionale: alcune delle fonti); – tra gli ultimi, il fatto di chi compisse ( o partecipasse al compimento di) “devastazione di centri, città, villaggi” (Carta ONU: una delle fonti). Ebbene, tali fatti, in quanto (appunto) “crimini”, sono reprimibili giudiziariamente (mediante punizione non eccedente l’ergastolo), da appositi Tribunali sovranazionali (giudicanti e deliberanti per iniziativa del Procuratore inerente). Ma oltre la codificazione sovranazionale, anche quella nazionale contiene disposizioni punitive. Tra “i delitti contro la personalità internazionale dello Stato” (Titolo I, Capo I, Capo V, Libro II del codice penale vigente) appaiono: – il fatto di chi “tiene intelligenze con lo straniero per impegnare o per compiere atti diretti a impegnare lo Stato italiano alla…dichiarazione di guerra” (art. 245); – il fatto del “cittadino che…svolge comunque un’attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali” (art. 269); (e perfino) – il fatto di chi (ancor prima e solamente) compia “istigazione a commettere alcuno dei delitti” predetti (art. 302); – o attui “cospirazione politica mediante accordo (o) mediante associazione al fine di commettere (uno) dei delitti” predetti (artt. 304, 305). D’altro canto, se si ritenesse (senza azzardo) che la norma, penale, che vieta l’ “attentato alla Costituzione”, in art. 90 della Carta Costituzionale (estensivo dell’“attentato contro la Costituzione”, in art. 283 c.p.), concerna la condotta di ogni funzionario politico (non solo del Presidente della Repubblica, espressamente considerato) dello “Stato-Governo”; e si ritenesse che essa concerna la violazione dei precetti costituzionali (fondamentali), tra i quali, ovviamente, quello in artt. 10-11 (sopra visti), sarebbe catalogato un ulteriore fatto incriminante. Qui, dunque, avrebbe potuto, e dovuto, convenientemente, planare la disputa “occidentale”, logomachia esemplare, penosamente fallace o sfacciatamente mendace, sulla legittimità della guerra iraquena. Qui si sarebbe acquietata. Ora, è dato vedere che lo scenario iraqueno ha pullulato e pullula di esempi, di crimini e di criminali, riconducibili, senza eccessi interpretativi, ai modelli cennati. E commisurarne, a due anni dalla funerea apparizione, la grandezza, a quella del rivoltante loro parto, l’immane devastazione naturale, materiale, culturale, patrimoniale, sociale, politica, istituzionale, morale, giuridica, del Paese. Una grandezza irriducibile, e imperdonabile. Per diabolica ironia, crimini e criminali di origini e confessioni “cristiane”, la cui suprema “guida spirituale”, non sopravvissuta, per morte di ieri, alla loro empietà, aveva, nondimeno, struggentemente implorato, ed esortato, in una delle sue più ferventi allocuzioni: “difendete la pace, anche a costo della vita”!

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

11.07.16

Sir poliziotto..

Sir, appella il poliziotto, che le uccide a freddo il compagno che si accingeva a mostrare la licenza di guida, la donna che ne filma l’esecuzione a testimonianza (l’ennesima) del Terrore poliziesco che da troppo tempo invade le popolazioni statunitensi (prevalentemente nere o ispaniche)…
Il suddito Sir sulla bocca del popolo, d’altronde, definisce la signoria conseguita dalla polizia mediante l’uso sistematico d’esso…e questo, ad un tempo, definisce la condizione culturale alla base della ascesa della polizia a cotale altezza sociopolitica : infima…

Grasso sempre

Il procuratore nazionale antimafia presidente del Senato della Repubblica, ha raggiunto Lampedusa per esortare pubblicamente ad “andare a vedere” i volti degli immigranti, per capire quanto debbano essere accolti…
lui, che non ha mai guardato i volti dei popolani meridionali che espulse dal consorzio civile, essi le famiglie le loro comunità, che sterminò e disperse, per un “tipo”, per un “odore” “di mafia”, perché in vita con quel tipo e quell’odore (peraltro, ad esclusivo ed incontestabile giudizio dell’organismo da lui diretto)…
Che non ha mai guardato quei volti, per capire se potesse farlo…

Gratteri erutta, e attesta..‎

Se per il procuratore della repubblica calabrese (con la repubblica dei procuratori ogni circondario tribunalizio ha un suo presidente), i dipendenti pubblici sono come i mafiosi:
le attribuzioni giudiziarie hanno ad oggetto categorie di operatori;‎
nulla è attribuito a questi se non l’appartenenza alla categoria, categorie Davigo lavoratori o di operatori;
Davigo i politici benpensanti non dovrebbero sedere accanto ai corrotti

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

7.07.16

Le Famiglie legittime… 

Il figlio di Esposito Antonio, il giudice di Cassazione che condannò, in sessione feriale repentinamente allestita, Silvio Berlusconi per evasione fiscale, e che antecipò alla stampa in dialetto napoletano la motivazione della sentenza prima che fosse depositata nella apposita Cancelleria (in lingua italiana); il nipote di Esposito Vitaliano, procuratore generale della Corte di  Cassazione ove, e mentre,  il fratello Antonio era giudice:
tale Ferdinando, procuratore della Repubblica da qualche parte, che recentemente è stato condannato per induzione indebita di un commercialista, e poi di tal’altro, allo scopo di ottenere piccoli favori…;
ebbene costui, prima della emissione della suddetta condanna di Berlusconi, sarebbe andato ad Arcore, a trovare l’imputato, per chiedergli se potesse essergli assegnato, dal potente capo di Forza Italia, un incarico politico o ministeriale …

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

3.07.16

Cannabis indicat…

La commissione parlamentare deputata alla elaborazione della depenalizzazione delle attività sulla cannabis ha chiesto e ottenuto, in proposito, il parere “ufficiale” della Direzione Nazionale Antimafia;
parere positivo, come da tempo annunciato, perché, vi si dice, decongestionerebbe i tribunali e libererebbe magistrati e cancellieri dai relativi  incombenti…
Nessun cenno al disastro socioeconomicoetico politico cagionato dall’opera dei predetti, quali forze civili “di giustizia”, unite alle forze militari di polizia di sicurezza e giudiziaria e penitenziaria; e ovviamente alle forze politiche governative e parlamentari legittimatrici d’essa.
Nessun cenno, cioè, al disastro antiumanitario disegnato deliberato attuato, ‎in forma essenzialmente bellica, da un potere (uno e trino: parlamento magistratura polizia) essenzialmente belligerante, recante guerra a popolazioni civili essenzialmente inermi, assalite aggredite catturate imprigionate umiliate disperse annientate…In tempo di pace…
perché non ancora congestionato l’apparato….

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

2.07.16

Il male effettivo della droga

Il male della droga è l’indotto penitenziario, e i suoi gestori; tanto più quando essa sia salutare, addirittura sanitaria, e chi la coltivi non potendosela comprare, per curarsi e guarire, sia incarcerato.
Ma quell’indotto ‎non scaturisce naturalmente dalla droga in sé, bensì, esclusivamente, dall’opera proterva dei suoi repressori (la polmagistratura unita).

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

30.06.16

L’ammonimento dell’amatriciano  

Il nanerottolo pigolante dalla strozza rincagnata, “orfini”, dove il mistero dell’origine e dell’essere e del consistere è già nella radice del nome, e dove il partito di cui sarebbe divenuto presidente trascrive fedelmente la propria cifra sociopolitica, ha intimato pubblicamente a D’Alema, un tempo suo ostetrico mediante cesareo, ‎il quale avrebbe annunciato che voterà, alle Comunali e alle Costituzionali, contro il PD, di ritrattare…
E se ne è tornato a casa felice …

Sradicali

Una loro componente, candidatasi sotto le insegne del partito, benchè fosse vietato dal suo Statuto, alle sindacature comunali di Milano, dichiara ai ballottaggi  che appoggerà, sia a Milano che a Torino, il candidato renziano. Punta al rinnovo della concessione governativa rilasciata, con relativo finanziamento, alla loro (peraltro culturalmente assai rigogliosa) Emittente? Dato che il tribalismo subculturale del Renzismo, non potrebbe che apparirle manifesto, e’ probabile…

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

29.06.16

La corruzione dei Antinarcos-Narcos‎

La permanenza del potere socioeconomicomilitare dei Narcos, assicura a sua volta la permanenza del potere socioeconomicomilitare degli antinarcos. Se questo potere liberasse l’economia dei Narcos, se non la vietasse, cadrebbe simultaneamente da quello.
Giuridicamente potrebbe dirsi che i due poteri colludano, che il primo induca il secondo a mantenere il divieto, che, cioè, corrompa il secondo affinché ometta l’atto di rimozione del divieto. Il quale in effetti sarebbe “atto dovuto”, se la sua omissione mantiene due poteri socialmente, se affiggono in vario modo le popolazioni viventi nel loro campo di azione e di interazione. Il secondo potere, Antinarcos, più del primo, fruendo di un sistema giudiziario, funzionalmente seriale, di afflizione delle popolazione contro cui si rivolga. Per giunta, dando assai meno assistenza civile rispetto a quella dei Narcos, alle popolazioni retrostanti.

Renzi ‎il cieco

“Grazie a giudici e alle forze dell’ordine”, diffonde tempestivo, sulla cresta della ondata dei massmedia, il presidente del Consiglio dei Ministri, dopo “la cattura” di un latitante siciliano condannato vent’anni or sono alla pena dell’ergastolo, per reati commessi da ventiseienne.
E’ chiaro che no ha il senso delle proporzioni, della gerarchia sociopolitica e culturale degli accadimenti, dell’oggetto della sociopolitica, della funzione del potere esecutivo, che dovrebbe amministrarlo. Anzi, peggio, ha il senso dei celebratori massmediatici dell’accadimento: delle forze dell’ordine e della magistratura, dei loro evangelisti mediatici, delle popolazione succubi, deculturate, credule. Di coloro che hanno disperso il senso sociale del nulla, rispetto al tutto, al programmato fine di  giganteggiare su esso.

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

19.06.16

Lo spersonaggio…

“Da Brexit non ci sono rischi”‎. E’ questa la sintassi linguistica del ministro della Economia “padoan”, colui che ha avuto incarico di esibire la faccia più spiegazzata e vizza, e impotente e scalognata, del governo renzino, insieme alla voce più effimera e sfuggente e  più tacente funzionalmente…
Ciò posto, quali saranno mai la sua sintassi ed espressività socioeconomiche?

Dasvenire

Paventa il totalitarismo della scienza e dello scientismo il giornale Avvenire, organo ufficiale. della chiesa cattolica, che per millecinquecento anni (circa) istituì e mantenne il totalitarismo dell’uso e abuso della credulità della superstiziosità dell’ebetismo intellettuale, del monoteismo e del teocratismo, subito dopo avere sterminato, col ferro col fuoco, le grandiose culture naturalistiche realistiche umanistiche filosofiche, repubblicane democratiche, dei popoli mediterranei…da allora quotidiane vittime sacrificali del suo dio…

JoCox: filava  come il proiettile che la ha uccisa..

Britain fest, sarebbe stato il grido di guerra del combattente in proprio per l’uscita dalla UE dell’Inghilterra, del sicario di una parlamentare che la contrastava, ma avvalendosi degli strumenti della democrazia inglese…
Ebbene se, il suddetto, non differisce da ogni altro praticante l’assassinio politico, ovunque ciò accada (oggi, ad esempio, dal Nordamerica alla Russia al Medioriente all’Africa…):
in che, o quanto, differiscono sociopoliticamente i luoghi ove ciò accada o potrebbe accadere, nella  essenza, nella struttura?

Trumputi‎nrenzi: il “bus’ in neoServizio..

Trump sarebbe “un uomo in gamba”, Renzi sarebbe “un grande oratore”, secondo Putin (al quale, quindi, si domanda quanto valgano gli uomini e gli oratori con cui ha che fare…). Che, quindi, analogicamente, potrebbe, essere un uomo in gamba per Trump e un grande oratore per Renzi. Che, quindi, potrebbe essere un grande oratore per Trump. Che, quindi, potrebbe essere un uomo in gamba per Renzi. Che, quindi, potrebbe essere un uomo in gamba per Putin. Che, quindi, potrebbe essere un uomo in gamba per Renzi….
Ma se Trump fosse un clown terrifico e malefico, analogicamente, cosa sarebbe Putin? E cosa sarebbe Renzi?
E se Putin fosse un capo di stato terrifico e malefico (fra i maggiori al mondo, dacché ‘I Servizi” si sono posti a capeggiare le loro “repubbliche”), analogicamente, cosa sarebbe Trump e cosa sarebbe Renzi?
E quando i tre, come iniziano a fare, si mettessero insieme, la loro politica andrebbe a rafforzare la Trilateral?
Mai smettere d’essere curiosi, ci si potrebbe lasciare le penne…‎

Grasso il “presidente del senato”

Non ha concesso l’aula del Senato, per la presentazione del libro “lettere dal carcere”, rivolte da Enzo Tortora alla compagna Francesca Scopelliti “perché scollegato dai fini istituzionali”, il  presidente del Senato‎.
Come se lui, “gia” procuratore nazionale antimafia , che alla  presa della carica depositò per la approvazione (promessa agli “ex”colleghi), il DDL “anticorruzione” (l’ennesimo di una lunga serie di leggi per la rinascita, oramai avvenuta, del Terrore giacobino sul popolo italiano), mescolando platealmente attività giudiziaria e legislativa, i relativi inconciliabili interessi; come se lui, dicevasi, proprio lui  in quella carica, non fosse del tutto “scollegato dai fini istituzionali” dell’organo.
Talmente scollegato, da negare che potesse appartenere, ad essi, il compito della riprensione solenne, in nome del popolo, del massacro civile in forma giudiziaria,  progettato deliberato voluto attuato, da taluni suoi “ex”colleghi, dell’innocente Tortora, nelle cui bara, ove presto lo cacciarono, fu deposta, ad equiparazione, “Storia della colonna infame”, il libello del nipote di C. Beccaria (A. Manzoni), narrante sdegnosamente il massacro civile, in forma giudiziaria, di Gian Giacomo Mora (e di Cesare Piazza e di altri cinque) che una subumanità inquisitoria e giudicante e (per interposta persona come d’uso) testimoniante a carico (esattamente corrispondente a quella napoletana addosso a Tortora), condannò a morte per avere, “strusciando l’indice sui muri delle case strade di Milano”, ungendoli, sparso la peste…

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

18.06.16

Raggi non raggierebbe

Secondo tale Lillo, giornalista dei Il Fatto… che costruirebbe i propri giudizi, dice, come in Tribunale (alla cui fonte si abbevera ogni giorno, come se fosse l’unica a togliere, e lui lo crede ciecamente): “prima il fatto è poi il diritto (e ad una mente siffatta non par vero di cogliere una distinzione sicura, e ad un tempo altisonante).
E secondo tal Sabella, elevato all’ “assessorato alla legalità” (niente meno che) dal cardiochirurgo “prof. Marino” sindaco di Roma, egli, di cui si dice abbia coperto, da magistrato, gli autori de “la macelleria messicana” a “la Diaz”  nei fastosi  giorni del governo bifascista Berlusconi Fini dell’alba infausta di questo secolo.
Secondo costoro, dicevasi, emittenti i loro suoni alla vigilia della possibile vittoria dei “cinquestelle” alle “comunali” di Roma, l’avvocato Raggi, candidato sindaco, tacendo o non dichiarando apertamente che avrebbe avuto incarico dal Comune di Civitavecchia di riscuotere coattivamente due crediti dell’Ente (uno di ottomila l’altro di cinquemila euro…) e ricevuto un fondo spese di euro milleottocento (“iva e cpa compresi”), avrebbe “commesso reato”.
E sono convinti di diffonderlo autorevolmente, il primo, della scuola giuridica di Travaglio…, il secondo, di quella di Di Pietro o di Davigo (a mo’ di esempio). ..

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

15.06.16

Renzi il bullo

“Non ho alcuna intenzione di modificare l’italicum, se lo mettano in testa… ”
Così tracotantemente si esprime in pubblico il capo del potere esecutivo, non del potere legislativo, vantando il dominio sulla legge elettorale da lui imposta al Parlamento senza che potesse discuterne;  cioè, vantando il dominio sul Parlamento….
e sulla Costituzione, dato che, quella legge, replicava, polemicamente, un’altra, appena dichiarata incostituzionale della Corte preposta…
Così eversivamente, si esprime costui…

Boschi la bulla

Minaccia di non finanziare il “parco della salute”, benché promesso a suo tempo dal Governo, la Boschi in Renzi, se vinceranno i grillini a Torino… dove è palese l’intento di avvantaggiare il candidato a sindaco non grillino, il candidato del partito del quale il capo del Governo è segretario, l’intento di avvantaggiare il partito del capo del Governo…
Tanto quanto è palese la commistione fra potere pubblico e potere privato, fra interesse pubblico e interesse privato, l’uso (anche minatorio) del potere pubblico a fine privato, la corruzione del potere pubblico da quello privato…
Ciò, sicuramente, quale deriva del cumulo delle due cariche, di segretario di partito e di capo del Governo, avventurescamente voluto dal loro titolare…
Quale deriva tuttavia non immancabile, se, in precedente cumulo nel democristiano De Mita, mancò…
immancabile in concreto, quindi, nella meschinità socioetica, nella volgarità stilistica, dell’attuale capo del Governo e della sua cricca…

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento

9.06.16

La sovranità boschirenzina

Eppure, il composto revisionale boschirenzi,  e’ riconducibile ad un criterio e ad un fine, la riduzione della sovranità del popolo:
quanto, di popolo, possa emanare leggi dal  parlamento nazionale; quanta legge, rispetto a quella statale, possano emanare i  parlamenti regionali; quanti parlamentini (non legislativi ma) amministrativi locali, in specie provinciali, possano mediare fra Stato e Popolo;
quanta competenza sociale possa esercitarsi in materia di economia e di lavoro nazionali.
E, quindi‎, quante scuole di democrazia elettiva, di  esercizio di sovranità del popolo mediante  essa, possano operare sul territorio nazionale.
Ma, individuati il criterio ed  il fine, della revisione boschirenzi, chiaramente  intesi, e protesi, alla riduzione della sovranità del popolo, di essi stessi potrebbe avvalersi il giudizio sociopolitico su essa.
Che, quindi, risulta assai agevole, discendendo, piano, da quanta sovranità (legislativa,  amministrativa, centrale locale…), il popolo voglia tenere o abbandonare …

Pubblicato in frammenti | Lascia un commento