18.06.16

Raggi non raggierebbe

Secondo tale Lillo, giornalista dei Il Fatto… che costruirebbe i propri giudizi, dice, come in Tribunale (alla cui fonte si abbevera ogni giorno, come se fosse l’unica a togliere, e lui lo crede ciecamente): “prima il fatto è poi il diritto (e ad una mente siffatta non par vero di cogliere una distinzione sicura, e ad un tempo altisonante).
E secondo tal Sabella, elevato all’ “assessorato alla legalità” (niente meno che) dal cardiochirurgo “prof. Marino” sindaco di Roma, egli, di cui si dice abbia coperto, da magistrato, gli autori de “la macelleria messicana” a “la Diaz”  nei fastosi  giorni del governo bifascista Berlusconi Fini dell’alba infausta di questo secolo.
Secondo costoro, dicevasi, emittenti i loro suoni alla vigilia della possibile vittoria dei “cinquestelle” alle “comunali” di Roma, l’avvocato Raggi, candidato sindaco, tacendo o non dichiarando apertamente che avrebbe avuto incarico dal Comune di Civitavecchia di riscuotere coattivamente due crediti dell’Ente (uno di ottomila l’altro di cinquemila euro…) e ricevuto un fondo spese di euro milleottocento (“iva e cpa compresi”), avrebbe “commesso reato”.
E sono convinti di diffonderlo autorevolmente, il primo, della scuola giuridica di Travaglio…, il secondo, di quella di Di Pietro o di Davigo (a mo’ di esempio). ..

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