Rivolto al “Garante dei detenuti”, il prof Palma, sprezzantemente :
“il garante dei delinquenti”…
Potrebbe replicarsi, anche il suo garante? Posto che, per l’uso che fa del termine, anch’egli sarebbe un delinquente, per di più accusato di delitti (più d’uno) di sequestro di persona.
O, egli, non ci si sente, delinquente, convinto che possa non sentircisi “l’ eletto dal popolo”, per di più ministro del popolo allorché delinquette?
Quindi, “ delinquente”.
Ma anche analfabeta, di ritorno e di andata.
Di ritorno, come i più, di ogni strato sociale, anche politico e mediatico, e istituzionale, poiché ancora non afferra che, i “delinquenti” garantiti da Palma, sono pezzi di popolo detenuto dal popolo restante, ancora in attesa di esauriente illustrazione della ragione e dello scopo di ciò, posto che:
comportando quale primo effetto la devastazione o la distruzione, la dissipazione, di umanità potenzialmente utile socialmente; e quale secondo effetto la sottrazione d’essa all’umanità restante:
il risultato “ economico” è in netta perdita; e il guadagno è dato esclusivamente, per chi lo praticasse, dall’esercizio del cannibalismo sociale.
Per giunta fondativo del più mostruoso potere, quello dell’uomo sull’uomo, organizzato in pubblica istituzione.
Ad attenuazione dei quali potrebbe addursi non altro che la superstizione (della funzione sociale della suddetta detenzione).
Una componente, tuttavia, come è noto, della mentalità primitiva, seppure coesistente alla mentalità moderna (ma ad anni luce di distanza culturale..).
E tanto meno afferra, il suddetto, seppure politicante quale legislatore, che se “ delinquente” è colui che infrange una legge, questa può delinquere a sua volta, può esser fatta da delinquenti (leggi razziste, ad esempio, la sua passione, leggi antierba che non sia tabacco, altra sua passione…e via dicendo).
E, delinquendo la legge, è pretestuoso ( e delittuoso) trattare da delinquente chi la infranga.
Sotto questo aspetto, per ciò, il suo è analfabetismo funzionale, inescusato dal fatto che sia anche di massa.
Ma, egli è anche analfabeta originario, letterale.
Perché, se delinquente è verbo participio presente di chi delinque, e delinque chi commetta delitto attualmente, egli ignora che la legge penale non annovera solo delitti, ma anche contravvenzioni. Non contiene soltanto “delinquenti”, ma anche “ contravventori”.
Quindi, Palma garantisce gli uni e gli altri quando siano detenuti.
Ed allora, il sunnominato discrimina gli uni dagli altri o parla d’essi mentre dovrebbe rigorosamente tacerne?
Ciò sebbene il suo analfabetismo, da un po’ di tempo sia condiviso, anzi accresciuto, anche da polizie e magistrature, nei loro rapporti decreti ordinanze sentenze. E dai cortei mediatici al seguito.
Dove delinquenti e contravventori, delitti e contravvenzioni, categorie qualificatorie legalmente dovute e inomissibili, sono disciolte in quella unitaria di “criminale” e di crimine”. Inesistente nella legge penale, e perciò incapace, oltre che di narrarla legittimamente, di applicarla.
Ma che appaga esigenze retoriche, di enfatizzazione dell’opera, delle suddette, e della sua giustificazione (mediante la ingiustificazione massima del loro oggetto, appellato “ criminale” ).
Oltre che esigenze di camuffamento della diffusa impreparazione linguistica e argomentativa dei locutori.
Ma ripetesi, che Salvini sia in siffatta compagnia non scusa neppure minimamente i suoi analfabetismi.
pietro diaz