“Borsellino” e il “concorso esterno” di Dell’Utri

Non sarebbe inopportuno rammentare, che il “concorso esterno in associazione di tipo mafioso” fu “brevettato”, in Cassazione, nell’anno 1994. Che, per ciò, è improbabile che “Borsellino”, allora defunto -ne parlerebbe, di fatti (come sopra appare), per bocca del  fratello Salvatore (oramai, di mestiere, suo  medium ), o per la “Agenda rossa”, che pare sia  esistita proprio perché mai rinvenuta (in aderenza  ai modelli cognitivi  siculi…) – lì, in quel “concorso”, avesse “rubricato” Dell’Utri (e Berlusconi).

Improbabile come nella recente Corte di Appello di Palermo, che lì, avrebbe rubricato  Dell’Utri, “fino al 1992” -improbabile, eccetto che, la Corte, abbia dato forza retroattiva, a quel “brevetto”: ipotesi probabilissima, da quando, in Italia, non essendo (non potendo essere) retroattive,  le leggi, lo sono le sentenze (di  Cassazione in particolare).

D’altronde, non sarebbe inopportuno che temesse, Borsellino Salvatore, di diffamare suo  fratello, perché, se salisse alla mente (dopotutto, “il sangue non è acqua”) che, anche questi godesse come lui, alle condanne, o che le (s)ragionasse allo stesso modo (come sopra appare),  la infamatio  memoriae sarebbe probabile.

Comunque, qui importa notare che, quel “concorso”, di conio (esclusivamente) giurisprudenziale (anche perché obbrobrio dottrinale), eseguito per usurpazione di potestà  (legislativa) parlamentare (per giunta protetta, nella Carta, da riserva assoluta), ha consolidato il suo fasto, arrestando Cosentino (appena disinsediato), fatidicamente, il giorno dell’insediamento del nuovo Parlamento, a mostra e a simbolo della presa del potere: di una potestà incompetente quanto imbelle, forse (perfino) ignara, della usurpazione subita, oppure (immoralmente) complice, se, nel suo scranno più alto, ha posto il “direttore nazionale” del “concorso esterno…” (a segno della unificazione delle funzioni, legislativa e giudiziaria).

Per fortuna, la terza categoria, di “giuristi”, è rimasta indenne (al meno in parte), da tanto incesto funzionale, tanto disfacimento culturale, quella degli avvocati: quando, essa, si confermasse nella propria “separatezza”, inizierebbe a combatterli.

P. Diaz

MAFIA: DELL’UTRI; S. BORSELLINO, ANIMA NERA DI BERLUSCONI (ANSA) – PALERMO, 26 MAR – ”E’ prima volta che mi succede di provare veramente gioia per una persona condannata: vedere finalmente un criminale come Dell’Utri condannato e prossimo ad entrare in prigione e’ una cosa che mi ha dato soddisfazione, perche’ ho sentito finalmente che la giustizia sta facendo il suo corso”. Lo dice Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Citta’ Futura, all’indomani della condanna in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa dell’ex senatore Pdl Marcello Dell’Utri. ”Se ritrovassimo l’agenda di mio fratello – ha aggiunto – ci sarebbe anche il nome di Dell’Utri, visto che poco prima di morire in un’intervista parlava proprio sia dell’ex senatore, sia del suo sodale Berlusconi”.(ANSA).
COM-FK 26-MAR-13 12:00

MAFIA: DELL’UTRI, UN ALTRO CALVARIO PER LA MIA FAMIGLIA ‘FUGGIRE? NO, HO LA MIA CASA A MILANO, SPERO NELLA CASSAZIONE’ (ANSA) – ROMA, 26 MAR – ”Si, deluso. Certo, contento non posso essere. Forse mi ero illuso, ma e’ chiaro che questo romanzo criminale che i giudici hanno voluto scrivere sulla mia vita e che evidentemente continua a fare audience non poteva finire qui. E allora aspettiamo le prossime puntate”. Lo afferma Marcello Dell’Utri, intervistato da Repubblica, alla lettura della sentenza di condanna a 7 anni per concorso esterno alla mafia. ”Forse – afferma Dell’Utri sui giudici – mi ero illuso che avrebbero letto le carte con altri occhi. Certo devo dire ora? Che ho fiducia nella giustizia? Parole grosse, sono tranquillo, del resto le cose non le posso cambiare io. Io posso dire solo quello che e”’, ”cioe’ – spiega – quello che ripeto da vent’anni. Che io a Milano non ho portato la mafia ma tutt’al piu’ un signore per bene che si chiamava Vittorio Mangano e che si intendeva solo di cani e di cavalli e niente altro”. ”Vittorio Mangano – aggiunge – per me e’ un eroe, il mio eroe nel senso che mi risulta che si sia rifiutato di accusarmi, nonostante questo avrebbe risolto i suoi problemi giudiziari”. ”Io ho la mia casa a Milano – commenta Dell’Utri sulla caduta dello scudo dell’immunita’ parlamentare – A Santo Domingo mi sarebbe piaciuto andare a festeggiare l’assoluzione”. ”Spero nella Cassazione – fa quindi sapere -. La vita va avanti”. ”La trattativa Stato-mafia – osserva poi Dell’Utri -Un’altra farsa con la quale vogliono ritirarmi dentro alla questione delle stragi. Sopporteremo anche questo. Mi dispiace solo costringere la mia famiglia a quest’altro calvario”. ”E’ vero che Berlusconi e’ stato mio benefattore e amico – puntualizza infine l’ex senatore Pdl – ma anche io ho fatto tanto per lui. Ho fondato Publitalia che e’ una delle aziende piu’ importanti del Paese. Se invece di occuparmi di politica avessi continuato ad occuparmi solo di questo, oggi sarei un uomo ricco e senza questi pensieri”. (ANSA).

RIGETTO ARRESTO? L’AMMALATO PRENDE UN BRODINO Palermo, 26 mar. – (Adnkronos) – “Hanno rigettato la richiesta del mio arresto? Beh, che dire? L’ammalato prende un brodino…”. Cosi’ Marcello Dell’Utri commenta all’Adnkronos la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Palermo di rigettare la richiesta di arresto fatta ieri dal pg Luigi Patronaggio doipoi la sentenza di condanna a sette anni in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. Dell’Utri questa mattina e’ ripartito da Palermo per Milano. Ha saputo del rigetto della richiesta di arresto mentre era in volo per il capoluogo lombardo. Oltre che l’inesistenza di un pericolo di fuga, la Corte d’appello di Palermo, che ha respinto la richiesta di arresto di Marcello Dell’Utri avanzata dal pg, ha negato la sussistenza del rischio di reiterazione del reato che l’accusa aveva indicato nell’istanza di misura cautelare. Ha scritto la Corte nel provvedimento depositato ieri dopo la lettura del verdetto che ha condannato Dell’Utri a sette anni per concorso in associazione mafiosa: ”Il lungo tempo trascorso – oltre vent’anni – dall’ultima condotta giudicata come dimostrativa di colpevolezza costituisce elemento concreto per escludere l’esistenza dell’esigenza cautelare della reiterazione del reato”. Quanto al pericolo di fuga, escluso dai giudici, nel provvedimento si fa riferimento ai diversi viaggi effettuati dall’imputato smentendo che questi dimostrino la volonta’ di Dell’Utri di sottrarsi all’esecuzione della pena. (ANSA).

GIUSTIZIA: SEVERINO, SU OPG SOLO RINVIO,STRADA DA PERCORRERE
 (ANSA) – ROMA, 26 MAR – La proroga della chiusura degli Opg, gli Ospedali psichiatrici giudiziari, non pregiudica il cammino fatto. ”Si tratta di un rinvio e non di abbandono di una strada che occorrera’ comunque percorrere”. Lo afferma ai microfoni di Radio Vaticana il ministro della Giustizia Paola Severino. La Guardasigilli sottolinea che ”il decreto salva-carceri ha incominciato a funzionare e a dare un certo respiro di deflazione della popolazione carceraria” e ”per quanto riguarda gli Opg abbiamo avviato un cammino che non si era mai tracciato”. Per Severino resta pero’ aperta la questione delle misure alternative al carcere. ”Se guardo il bicchiere mezzo vuoto ovviamente mi rammarico – dice il ministro sempre nell’intervista alla radio – della mancata approvazione della legge sulle misure alternative alla detenzione. Credo, pero’, che l’attenzione che continua a permanere sul fenomeno, il fatto che tante autorita’ laiche e religiose continuino ad occuparsi di questo fenomeno, rappresenti un’indicazione estremamente positiva, nel senso che oggi si tratta di un tema che nell’agenda di tutti Š in cima rispetto agli altri, tra i primi a cui, io spero, si potra’ apprestare il prossimo Parlamento”.(ANSA).

BATTIATO, INACCETTABILI QUESTE TROIE IN PARLAMENTO (ANSA) – BRUXELLES, 26 MAR – ”Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. E’ una cosa inaccettabile”. Lo ha detto il musicista Franco Battiato nel suo intervento al Parlamento Europeo in veste di assessore al Turismo della Regione Sicilia, parlando della compagine politica italiana Secondo Battiato sarebbe meglio che ”aprissero un casino”.(ANSA).

PARLAMENTO: BOLDRINI A BATTIATO, OK CRITICA DURA MA NO A OLTRAGGIO Roma, 26 mar. (Adnkronos) – ”Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato, peraltro impegnato ora in un’esperienza di governo in una Regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari. Da presidente della Camera dei deputati e da donna respingo nel modo piu’ fermo l’insulto che da lui arriva alla dignita’ del Parlamento. Neanche il suo prestigio lo autorizza ad usare espressioni cosi’ indiscriminatamente offensive. La critica alle manchevolezze della politica e delle istituzioni puo’ essere anche durissima, ma non deve mai superare il confine che la separa dall’oltraggio”. E’ quanto dichiara la presidente della Camera, Laura Boldrini, replicando a Franco Battiato che aveva parlato di ”troie in Parlamento” disposte a ”fare di tutto”.

CASO MARO’: CIRIELLI (FDI), GOVERNO ANDREBBE POSTO IN STATO D’ACCUSA PER ATTENTATO COSTITUZIONE Napoli, 26 mar. – (Adnkronos) – ”Alla luce del combinato disposto degli articoli 10 e 26 della Costituzione e dell’articolo 697 del Codice di Procedura Penale, e dell’art. 698 C.P.P. cosi’ come cassato dalla sentenza del 27 giugno 1996, n. 223 della Corte Costituzionale, i componenti del Governo che hanno consentito la consegna dei due maro’, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, andrebbero posti in stato d’accusa per attentato alla Costituzione”. Lo dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia. ”La Corte Costituzionale – spiega – ha deciso, infatti, che in ogni caso non possono essere consegnati cittadini italiani o stranieri per un processo che puo’ portare alla condanna a morte. Presentero’, pertanto, un’interrogazione parlamentare nella quale denuncero’ questa violazione gravissima delle norme fondamentali del nostro Stato e anche per accertare se ci sia stata costrizione nei confronti dei due militari per acconsentire alla loro consegna”. ”Si apprende dai giornali, infatti – aggiunge Cirielli – che ci siano volute ben cinque ore per convincerli a rientrare in India. Sara’ necessario verificare se si sia approfittato del loro status di militari e della particolare soggezione psicologica e di subordinazione che tale ruolo comporta. I responsabili di questa vergogna dovranno essere puniti””L’Italia, in coerenza con l’apparato normativo fondante la civilta’ del nostro ordinamento giuridico, non avrebbe potuto consegnare neanche un cittadino indiano che avesse commesso un reato in India e si fosse rifugiato in Italia qualora per quel reato fosse prevista la pena di morte. Inoltre, aver acconsentito sulla base di una generica fiducia nei confronti dell’India, Paese che, di fatto, aveva sequestrato il nostro ambasciatore in spregio a tutte le convenzioni internazionali in materia, dimostra l’irresponsabilita’ e la colpevolezza dei componenti del Governo che hanno preso questa vergognosa decisione”, conclude Cirielli.

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