16.04.15

Renzi anacusico?

“Renzi non si farà tirare le orecchie da Obama” pre dice padre Livio a Radio Maria, prima della migrazione verso l’America del “capodelgovernoitaliano”….
Non si é ancora notato che Renzi, oltre due grumi informi di carne rossiccia e malaticcia, a rischio di sprofondamento nei canali auricolari (grumi diffusi, peraltro, nelle vecchie stampe, razziste invero, dei tratti del capo degli “inferiori” fisiopsichici), non ha orecchie?
Ed é per ciò che non intende, alcun suono verbale che non sia il proprio ?

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15.04.15

Fu, non fu, allora cosa fu (Il genocidio degli armeni, in Bergoglio ed in  Erdogan)?
..tuttavia, dovrebbe esserci qualche differenza fra lo Stato italiano, che vieta il “negazionismo”, e lo Stato turco, che vieta l’”affermazionismo”.
Benchè somiglino tanto, nel vietare la espressione del pensiero storiografico…
Diaz

Tortos(o)

In una intervista successiva alla diffusione, su facebook, della “rivendicazione”, il poliziotto ha posto una questione lessicale:
la Cedu afferma che fu “tortura”, io affermo che fu “operazione di polizia”.
Ora, poiché non ha contrapposto le due affermazioni, il poliziotto ha rivendicato alla polizia la facoltà di “tortura”?
Questo pare… ma già pareva nella diffusione su facebook…
Diaz

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14.04.15

Ucciso l’avvocato, repressa l’avvocatura, in magistratura.. 

Per la uccisione di un avvocato da un suo cliente al Tribunale di Milano, il procuratore generale di Napoli ha disposto la perquisizione quotidiana degli avvocati entranti in tribunale, scambiato per reo un offeso da reato, anzi, per reo, la categoria professionale dell’offeso da reato…
In tale stato mentale (confusionale ma anche padronale) dell’esercizio del potere della magistratura penale italiana, che un carabiniere (un “carabiniere”, uno la cui funzione e’ scritta nel porto di carabina che lo denomina), levi le mani sui primi, avvocati, della chilometrica fila (“per uno”) che attende di subire la perquisizione personale, e denuncia che le ore prefissate per i loro adempimenti processuali scadano inesorabilmente e drammaticamente, e’ del tutto conseguente al sopruso (non solo logico) del procuratore che, d’altronde, gli e’ “superiore”…
Benchè, in tale stato delle cose, l’unico giusto, e tutore di giustizia, paia l’avvocatura…

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13.04.15

‎Stampa liberata dall’antifascismo per il ritorno al fascismo

“Il giornalista” Statera attacca il “dermatologo” Soro, che denuncia, quale tutore nazionale della privacy, la macelleria sociale attuata dalla stampa giudiziaria con la diffusione di atti giudiziari contenenti intercettazioni le quali, al fondo, avvengono su accusati e non accusati di reato su chiunque…
ed obbietta che  Soro non denunci l’ossessività delle chiamate telefoniche delle aziende per offerte commerciali…
Le quali quindi, per “uno dei più autorevoli giornalisti italiani”, sarebbero assimilabili alle intercettazioni nascoste all’intercettato, non consentite dall’intercettato, rubate clandestinamente all’intercettato, inoltre, lesive dei diritti costituzionali  dell’intercettato..
D’altronde, sullo scandalismo giudiziario (a pro’ delle polprocure), “Libera”, la associazione “antimafia” guidata dall’inquisitore cattolico e clericale “antimafia”, “donciotti”, ha accumulato un patrimonio di sei milioni di euro e conseguito il lascito di un capannone Fiat da un  Agnelli in persona..

‎Mattarell(o) antipopolo..

“Bisogna bandire ogni forma di disprezzo verso la magistratura”…elucubra a voce alta il “presidente della repubblica”…
Cioè, privilegiata la magistratura della immunità da ogni responsabilizzazione giuridica, e sociale, il presidente della repubblica democratica ne rivendica l’immunità anche dal giudizio popolare?
Ne rivendica le prerogative della maestà, anzi della divinità ( Islam ed ebraismo lo insegnano ed impongono)?
D’altronde, l’eversività della elucubrazione del predetto, “deriva” conseguentemente dalla qualità,  concomitante, di presidente del Consiglio superiore della magistratura, di “maxistrato”…

La scienza incasellata 

Il telegiornale scentifico di Rai Tre intervista “il giudice Caselli” sulle contraffazioni del cibo, e costui (il veggente giudiziario della diccì mafiosa, della trattativa statomafia e di altre anamnesi della sua cartella clinica) le giudica “mafiose”..
Gli fa da contrappunto, altrove, il segretario della ANM, enunciando che violenza e magistratura sono inconciliabili…dove la violenza legalmente istituzionalmente quotidianamente, applicata dalla magistratura penale, é sfumata, ai suoi occhi, nella  “banalità del male” …

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7.04.15

Malavita della Bonavita…

‎In “C’era  una volta in America” (nella versione integrale faticosamente ricostruita ed edita a “pasquetta”, Sergio Leone mostra interrogatori violenti, attuati dalla “malavita”, molto simili a quelli della polizia..mostra inoltre, della “malavita”, pretese di esclusiva dell’uso della forza, al suo interno, molto  simili a quelle  della polizia rispetto ad essa.
Film, il suo, consapevolmente o no, molto istruttivo, ‎della coessenzialità degli organismi sociali utenti la forza e la violenza..

Polmagistratura universale…

‎La magistratura turca ha oscurato i socialnetwork frequentati dalla popolazione turca dopo che, alcuni, avevano diffuso le immagini del sequestro di un magistrato turco, da una organizzazione politica “terroristica”, che manifestava contro il favoreggiamento giudiziario, dal predetto, della polizia che aveva ucciso un innocuo minorenne in piazza a contestare il regime di Erdogan..

Saviano non abortisce …

‎Teme l’abuso della pillola abortiva, cioè teme la libertà di accoppiamento (ma è anche ipotizzabile che, la sua mente ben truccata, tema l’abuso della pillola in se’, senza la funzione antiabortiva…), ed esorta poi, sul “suo” settimanale (che in un momento di stasi delle facoltà cognitive gli ha affidato la rubrica del “povero” (per ciò) Giorgio Bocca… d’altronde, contemporaneamente, ne ha affidato un’altra al similpenomane Travaglio) a far parlare le donne anziché parlare d’esse…
Cioè costui, nel suo “stato etico”, da un lato reputa di stabilire ciò di cui si possa e si debba parlare, da altro chi possa e debba parlare..
D’altronde, le donne dei casalesi, lui, le ha messe a tacere per sempre, insieme alla specie, infamandole o incarcerandole…

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6.04.15

Il papare

Oramai Francesco (Bergoglio) è completamente “secolare”, nella visione nella considerazione nella ispirazione nella profetazione…non esce da un (solo) tema che non sia trattato dalla politica nazionale (con sguardi fugaci a quella internazionale), con preferenza per quelli più reazionari e “statali” (polizieschi e giudiziari), populisti e mediatici : lotta alla mafia alla corruzione…
come nella storia della chiesa, che, quando non abbia esercitato direttamente il potere “temporale”, lo ha ‎affiancato seguitato imitato echeggiato…
Con ciò dimostrando (scientificamente) come il potere della chiesa sia stato esclusivamente secolare, sotto mentita spoglia sacrale (irrazionale magica decettiva),  basata sulla menzogna e sulla corruzione (collusione col potere vincente, captazione della credulità popolare)…
Ora si apprende, finanche, che, lui regnante, i vescovi diocesani, con loro decretali, hanno inibito al popolo di partecipare alle processioni religiose come portatori di statue o di insegne, se non per iscritti in appositi elenchi, sostanzialmente predisposti secondo criteri elaborati da forze dell’ordine, della magistratura penale particolarmente antimafia, da associazioni pseudoreligiose portavoce ufficiali delle predette (ad esempio e ironicamente, “Libera” di “Donciotti”)…d’altronde. Non fu la chiesa ad inventare e ad applicare l’Inquisizione?

Mafiantimafiantimafiantimafia...‎conviventi o commorienti…

‎Un siciliano (miracolosamente) coglie che, se dal 1997 al 2007 (circa) gli omicidi, nella sua regione, sono scesi da centocinquanta (circa) a nove,  la mafia “militare” (questo aggettivo, ufficiale, trascura, strategicamente, la capacità di assimilazione, al sostantivo, degli altri organismi militari..statali…) è estinta, insieme alla sua specifica cultura; congettura,   inoltre, che l’intera cultura mafiosa sarebbe prossima alla estinzione, od al diradamento..
E constata, ad un tempo,che l’antimafia rifiuta espressamente di coglierlo, e di adottare condotte conseguenti…
persevera, può aggiungersi, nell’assalto “militare” alle persone ed alle cose, oltre ogni principio del diritto penale moderno e liberale, ‎inventando gli obbiettivi, non più la mafia formalmente illegale (per estorsioni etc) ma la mafia formalmente legale, degli affari legali, degli appalti e dei subappalti, rispetto alla quale lo stigma penale non è impresso al fatto in sé, ma alla contiguità del suo autore a contesti famiglie o gruppi etnicamente mafiosi, è impresso al mafioidismo, all’impronta etnica…
ma, beninteso, tanto potere, di etnocidio, è conferito. al titolare, da leggi dello Stato,  quelle della “lotta” etnica agli aggregati sociali (oggi, col renzismo, draconiane)…da ultimo, contro un “mafioso” (forse) vivente in latitanza, M Messina Denaro, ha incarcerato, dopo gli amici, parenti e affini tra la figlia, perché e in quanto tali…
” tecnica”, invero, esemplarmente attuata nella unione sovietica di Stalin, la afflizione della famiglia dell’incolpato quale mezzo di ricatto della sua condotta, o mezzo della sua repressione..

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5.04.15

L’ingiustizia del giusto..

“ Che cosa aveva fatto di male Jerome Crainquebille, venditore ambulante di verdura fresca? Nulla, all’apparenza. Spingeva, come d’abitudine, il suo carretto per le vie di Parigi, gridando ai passanti: “Cavoli, rape, carote!”. Il peggio che se ne potesse dire è che ostruiva un poco il traffico. Ma in rue Montmartre, tra il fragore delle carrozze e dei barrocci e il trapestìo dei passanti, l’agente 64, che aveva intimato a Crainquebille di sgombrare la strada, credette di sentirgli pronunciare, in risposta, un irriverente: “Porca vacca!”. Ed ecco che, acciuffatolo per il bavero, trascinava fino in commissariato il verduraio allibito, che lo guardava “con i suoi occhi bovini e bruciati dal sole”. Un episodio trascurabile, un nonnulla. Eppure, quasi smossi dai loro scranni celesti, tutti gli dèi e i demoni della Giustizia piombarono sulla testa del povero Crainquebille, come neri avvoltoi. Principati e Potestà, Troni e Dominazioni si diedero convegno nell’aula magnifica e tetra dove Crainquebille, sul banco degli accusati, vide intorno a sé “i giudici, i cancellieri, gli avvocati in toga, l’usciere gallonato, i gendarmi, e, dietro un tramezzo, le teste nude degli spettatori silenziosi”. L’agente 64 era un semplice agente di prefettura, certo, ma anche un agente di prefettura è una particola del Principe: “Il Principe risiede in ciascuno dei suoi ufficiali. Compromettere l’autorità dell’agente 64 è indebolire lo stato. Mangiare una foglia del carciofo è mangiare il carciofo, come dice Bossuet nel suo linguaggio sublime”. E questo esempio, c’è da giurare, persino il verduraio Crainquebille poteva capirlo bene. Del pari, anche il processo più insignificante, che debba accertare il più sciocco dei casi, è una particola del grande Leviatano giudiziario: “La maestà della giustizia risiede integralmente in ogni sentenza resa dal giudice in nome del popolo sovrano”.
Da Anatole France

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27.3.15

Gipol

Ieri sera, durante una trasmissione televisiva di una rete Rai condotta da un “liberal”, appare “in remoto”, d’improvviso, il faccione macrocutaneo, “adulto”, reboante dal lato orale, inquietante dal lato della civitas, di taluno che, in sintesi (delle sue illetterate parole), divulga:
bisogna istituire “il pregiudicato di polizia”, non solo quello (del Casellario) giudiziario (cioè del condannato con sentenza irrevocabile, vincitrice  della presunzione di innocenza costituzionalmente stabilita all’art 27: ndr);
ad evitare che si possa ridelinquere senza aggravio di pena (da “recidiva”, ndr), se il precedente delitto non sia ancora andato in giudicato (cioè, bisognerebbe correggere  l’istituto della recidiva: ndr);
bisogna abolire le “attenuanti generiche” (chè,  d’altronde,  non si sa bene cosa siano, e lo  direbbe la parola stessa), poichè permettono la detrazione di un terzo della pena.
Come fare, gli  domanda il conduttore, perplesso sulle idee medesime ?
Semplice, basta che la magistratura tutta si sintonizzi su quelle due linee, e uniformi le  condotte giudiziarie (cioè, per la “riforma” della legge vigente, basta la applicazione infedele che la magistratura, opportunamente organizzata, indica e compia: ndr).
Essendo sfuggita la presentazione, dal conduttore, del personaggio, lo si ritiene un poliziotto, del genere più ottuso protervo, poiché:
la polizia ha già escogitato, nei suoi tendenziosi e tendenzialmente contraffattori rapporti alla “autorità giudiziaria”, “il precedente di polizia”;
solo la polizia potrebbe essere non antifascista, ignorare che le attenuanti generiche furono introdotte dal legislatore antifascista (nell’anno 1944) in polemica con quello fascista, a moderazione generale di tutte le pene (le quali, peraltro, oggi sono almeno quintuplicate, e su precisa richiesta della polizia, imponentesi anzitutto populisticamente);
solo la polizia potrebbe ignorare che “le attenuanti generiche” non riducono la pena di un terzo ma “in misura non eccedente il terzo (art 65 cp), e tante altre cose in materia di circostanze del reato (che qui non sono sintetizzabili);
la polizia sarebbe più che capace (la  storia oggi lo dimostra), di ridurre la magistratura alle sue volontà (inquisitorie incolpatorie condannatorie).
Dunque, non potrebbe che essere un poliziotto, costui.
E  in vece no, a precisa domanda del conduttore, il faccione (eppur) parlante risponde:
sono gip (giudice, quello, per giunta, preposto a garantire la legalità della attività del pubblico ministero vettore di quella di polizia: ndr) al Tribunale di …
Diaz

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23.03.15

‎”Controignoti”

Quattromionicinquecentomila proc contro ignoti…per ciò in attesa di archiviazione, sono anche la cifra del mancato ascolto dei mancati ascoltatori, auscultatori, otofili od otomani, delle comunicazioni conversazioni interlocuzioni del popolo italiano, già  libere e segrete per volontà della Assemblea costituente, oggi illibere e (altrimenti) “pubbliche” per volontà dello Stato di polmagistratura italiano… d’altronde, per elezione, unico suo mezzo di esplorazione ispezione cognizione, della realtà prescelta, il mezzo costituzionalmente più delinquente del processo penale italiano.

Bergoglio‎ Il furbo

‎E’ ammissibile razionalmente (oltre che giuridicamente moralmente esteticamente politicamente) la indizione unilaterale, in territorio italiano, dal capo di uno stato estero, della più ingombrante ed occupante ed invadente, manifestazione della sua religione e del suo culto, a discapito, oltre che di tant’altro, di ogni altra religione e di ogni altro culto, e comunque di ogni altra fede anzitutto quella irreligiosa e incultuale delle popolazioni pazienti?
Quindi, si sbaglierebbe a sottovalutare la bonomia e la melensaggine dell’indicente,  francescobergolgio, in effetti maschere e travisamenti di un fondamentalista…

Ainis (nel nome e nel pensiero..) 

‎Bisogna allineare la costituzione formale  a quella materiale, o in un senso o nell’altro, dice “il professore Ainis”, per il quale il senso è indifferente, come è indifferente che la costituzione materiale sia antagonista neofascista di quella formale, come è indifferente che, questa, sia  difesa antifascisticamente …

D’Annunzio  in bocca al Ris

La “vetustità” del reperto…, dice saccente “il colonnello Delogu”, finanche assimilando  l’indagine biologica, su una discendenza da D’Annunzio, ad una “indagine criminale”, ‎non pago di avere vilipeso l’artista della lingua poetica storpiando il nome vetustà con “vetustità”..

Incriminato non incriminato…

Divenuto  il criterio universale di approvazione o disapprovazione di inclusione o di esclusione sociali, ‎come, un tempo, la comunica e la scomunica, ciò implica che è divenuto tale  l’atto relativo della magistratura penale, e che, questa, ha acquisito il potere assoluto della condizione sociale singolare o plurale…
Siffatto potere, dal‎la esizialita sosioumanopolitica pari alla demenzialità di chi ha permesso sorgesse insorgesse insediasse, di chi lo diffonde e lo propaganda, è strutturalmente nemico al popolo..

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22.03.15

Deboraserracchiani

La predetta, che all’interno del nome ha la raffigurazione dell’animo (si tralascia il prenome, che denuncia la condizione estetica, di esterofilia da rotocalco, di chi glie lo assegnò), verso D’Alema che denuncia la gestione personalistica e autoritaria del partito renziano, ove la predetta petula incessantemente per conto del capo, lo definisce “vecchio e presuntuoso” e lo invita a “farsene una ragione di avere perso” …
Ben segnalando, con l’incapacità di ascolto (e di comprensione del reale), da politicante,  la vocazione annientatrice, di ogni “antagonismo”, non differente, essenzialmente, da ogni altra, oggi teatralmente nota, andante  verso la stessa meta (prepolitica)…

Grasso‎incauto

Il procuratorenazionaleantimafiapresidentedelsenatodellarepubblica, Grasso, nella compulsione di riverginamento popolardemocratico che, dalla assunzione della seconda carica, lo esagita, ha ottenuto di introdurre, con tanto di biografia ovviamente a lui ignota e raccattata chissà dove, la commemorazione, alla sala Zuccari del Senato, del lavorista Marco Biagi, ucciso nell’anno duemiladue da antagonisti della sua proposta di riforma del Lavoro, e ha concluso invocando il bando “di ogni violenza e di ogni terrorismo”…
lui, che, nella carica originaria, ha prosperato sulla violenza ed il terrorismo (rispetto a  vittime inconsapevoli che potesse essere reato, punito fino a trent’anni di reclusione, per  la legge e la magistratura dello Stato, esistere in un “tipo mafioso”) “giudiziari”…

Is domestico

‎La mentalità della aggressione della lesione della eliminazione (della decapitazione “civile” e non solo), essenzialmente e sinteticamente, la mentalità degli agenti del Is, è diffusa, in Italia, tanto quanto quella dei plauditori lodatori fautori fomentatori complici correi autori, della “pena certa” carceraria (oltre altro: sessantacinque “suicidi” in media per anno, centoventi morti “naturali”, milleduecento feriti, loro famiglie amici aggregazioni sociali nella mortificazione morale e materiale)…
né differiscono, le due mentalità, per il fatto che, in Italia, sarebbero incarcerati “criminali”, se, a parte che, l’aggettivo, è all’esclusivo servizio della propaganda degli  organismi nazionali  “anticrimine”, e delle sue sempre discutibili catalogazioni: altrettali sono ritenuti, dal Is, i suoi “bersagli”…

Grassoinavvertito

Il procuratorenazionaleantimafia-presidentedelsenatodellarepubblica, Grasso, nella compulsione di riverginamento “popolardemocratico” che dalla assunzione delle seconda carica ipocritamente lo agita, ha ottenuto di introdurre, con tanto di biografia (ovviamente a lui completamente ignota e raccattata chissà dove), alla Sala Zuccari del Senato, la commemorazione del lavorista Marco Biagi (ucciso nell’anno 2002 da antagonisti politici della sua proposta di riforma legislativa della materia), concludendo solennemente con la invocazione di messa al bando di “ogni violenza e terrorismo”…lui, che, nella qualità originaria, ha prosperato sulla violenza ed il terrorismo (perché inconsapevoli, le sue vittime, che potesse essere  reato, secondo una  legge e la magistratura dello Stato, esistere in “tipo mafioso”) …

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21.3.15

Negatori dell’olocausto e negati dall’olocausto

In punto di incriminazione del “negazionismo”:
si potrebbe distinguere, “qualitativamente”, la violenza giuridica oggi lanciata sulla “negazione”, dell’olocausto, dalla violenza giuridica ieri lanciata sul “negato”, da esso?
Si potrebbe distinguere solo la violenza materiale relativa, ad esse, si potrebbe distinguerle, cioè, (solo) “quantitativamente”.
Quindi, le due (serie di) violenze, non sono distinguibili “paradigmaticamente”….

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19.03.15

Per la uccisione di un avvocato da un suo cliente al Tribunale di Milano, il procuratore generale di Napoli ha disposto la perquisizione quotidiana degli avvocati entranti in tribunale, scambiato per reo un offeso da reato, anzi, per reo, la categoria professionale dell’offeso da reato… In tale stato mentale (confusionale ma anche padronale) dell’esercizio del potere della magistratura penale italiana, che un carabiniere (un “carabiniere”, uno la cui funzione è scritta nel porto di carabina che lo denomina), levi le mani sui primi della chilometrica fila (indiana) di avvocati che attende di subire la perquisizione personale, e protesta che le ore prefissate per i loro adempimenti processuali scadono inesorabilmente e drammaticamente, è del tutto conseguente al sopruso (non solo logico) del procuratore che, d’altronde, gli è “superiore”…benché in tale stato delle cose, l’unico giusto, e tutore di giustizia, paia l’avvocatura…

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18.3.15

Incalza(no)

La incriminazione dell’ingegnere Incalza per “corruzione” non avrebbe potuto essere più provvidenziale (e strategica cencepita?), per i fautori e gli autori della riforma legislativa (in peggio) di quel delitto, che iniziò col (l’impudente) deposito in aula del (relativo) disegno di legge, dal procuratore nazionale antimafia appena (perciò) nominato (dal PD in regime elettorale di Porcellum) senatore, il giorno precedente la sua “elezione” a presidente della sua Camera (magistratura, e parlamento, aggiustano così le rispettive incompatibilità funzionali).

(Disegno di) riforma incorrotta? non corrotta, cioè, dalla commistione (perché “legale” e comunque fattuale e fatale, benchè incestuosa), delle funzioni e dei ruoli e degli interessi (dei poteri) che la storia della democrazia avrebbe voluto antagonisti (o al meno indipendenti) in vece che coagonisti (avrebbe voluto reciprocamente incorruttibili, incorrotti)?

E che dilagò populisticamente nel Paese, tosto rilanciata dallo sterminato apparato mediatico del Regime penale nazionale, sconc ciamente (quanto stoltamente) organico ad esso, tanto da assumerne, anzi promuoverne talora, le “istanze”, da formularle con (emulativo e imitativo quanto grottesco) piglio intimatorio (così è colta, ad esempio, la televisibile “del reame”, “la Saluzzi e i suoi ospiti”, esibire ultimativamente, inarcati i sopraccigli, il conto dei giorni “invano” decorsi da quello fatidico del deposito del ddl “dalle mani del presidente Grasso in persona” – fortunatamente, il contatto delle parole può esplicare autocritica da sé-).

Sterminato apparato mediatico, oramai, Gazzetta Ufficiale di editti giudiziari e paragiudiziari penali, inondanti il Paese di decapitazioni (“civili” ma non sempre) degli accusati o condannati (e dei loro insiemi familiari, amicali, sociali..), senza motivi o per (i più) futili o sproporzionali motivi…tanto quanto dell’orgia (celebrativa) dei decapitatori (immediati mediati, comunque “associati”).

Inondanti, e sprofondanti il Paese nella maledizione esistenziale, ammorbante quanto (e più del) la peggiore dittatura politica (per quell’apparato, la “politica” è quasi interamente giudiziaria, e la sua dittatura ne fa apparire grottesca la “liberazione”, con l’ art 21 cost., da quella “nazifascista”).

E facenti credere, al Paese, la indispensabilità della riforma, nella lotta alla corruzione…

Senonchè

Essa, non è stata finora (più che) combattuta in ogni modo e misura (basti consultare la Gazzetta)?
E comunque, se non lo fosse stata, in tutto o in parte, ciò sarebbe dipeso da mancanza o insufficienza di mezzi giuridici e giudiziari (vd gli articoli 318 ss cp, che tolgono l’anima, al corrotto ed al corruttore, e per il solo fatto che possano scambiare una qualsiasi “utilità”: cioè, anche un troppo deferente ossequio?)?
E se non lo fosse stata, sarebbe provabile che sia dipeso da quella mancanza o insufficienza?

Le ovvie risposte alle domande (la prima affermativa le altre negative), segnalano due fatti:
la completa demagogia della informazione (e formazione) legislativa giudiziaria paragiudiziaria mediatica, della politica penale nell’insieme;
la espansione, traverso essa, del potere sociopoliticoistituzionale della magistratura (ogni incremento di pena incrementa esponenzialmente il potere del suo applicatore, esponenzialmente l’assoggettamento ad esso del Paese). E siffatto potere, col disegno di abolizione (in concreto) della prescrittibilità del delitto, si accingerebbe “legislativamente” a perpetuarsi.

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17.3.15

Casson(et)

“Basta col piddi degli affari…”, diffonde, dopo la presa della candidatura a sindaco nella città ove, d’altronde, fu giustiziato, “il senatore felicecasson”, da “pubblico ministero” mai dimentico, tuttavia, accusando il suo partito di affarismo…
ovviamente, escluso il proprio, che ben impiegò qualità e potere (giudiziari) per introdurvisi, e poi infiltrare (su mandato e per conto della inseparabile Associazione) una delle Camere legiferanti (in materia di “giustizia”) della Repubblica…

 

Inconsapevolezza della politica

“Il vice” (così è spacciato, al modo questorile) di non ricordo quali alte cariche del piddi renziano, e “petalo” del “giglio magico” di quell’aggettivo, tal Guerini, politicante in quanto (e di non d’altro se non ché) tale, obbietta a Landini, capo dei lavoratori metalmeccanici forza lavoro nazionale della industria omologa fulcro del capitalismo di base dell’operaismo storico embrione e corpo del partitismo politico della sinistra, (obbietta) che, allargandosi a “coalizione sociale” (contro il renzismo), si metterebbe a fare politica, anziché sindacalismo…
Se questo è il pensiero politico dei “vice”…

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15.03.15

Mussolini l’anticlericale…

Nel 1889, anno del codice penale liberale zanardelliano, è innalzata in Roma la statua al sacrificio di Giordano Bruno, arso duecentottantanove anni prima.
Pare che Mussolini, quarant’anni dopo, avesse promesso alla chiesa dei Patti Lateranensi la rimozione del monumento ma non mantenne la promessa..Perché?
Perché aveva ridistrutto personalmente, con l’omicidio la segregazione il confino la confisca, la violenza d’ogni genere la devastazione il saccheggio, quanto quel monumento simbolizzava, inutilmente, anzi, ironicamente..

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