La prova per mancanza di prova (“tanto delinquente, l’acccusato, da riuscire a nasconderlo”), da tempo é un micidiale attrezzo della giustizia penale italiana; il popolo, che dando il nome alle sentenze di condanna, indirettamente lo maneggia, certamente lo ignora, anzi nemmeno lo sospetta.Altrimenti, lo permetterebbe?
Non mi pare tuttora prevedibile, malgrado la dovizia degli annunci, e dei fatti giustificanti, che il “piduista”, “sceso in campo” alla guida, nel secolo passato, della seconda marcia di conquista del potere politico dalla seconda destra clerolegoliberfascista, vorrà effettivamente demolire il sottopotere più organico e strumentale ad esso, quello di magistratura penale, nel suo elemento più reazionario, la fusione delle funzioni di accusa e di giudizio, affinché la seconda esplichi la prima, la prima precorra la seconda: affinché il giudizio sia invariabilmenrte condannatorio, di una massa sterminata di “innocenti”, quando non “legalmente”, socialmente.Di fatti, se tale seconda destra lo demolisse, farebbe opera “di sinistra”, effettivamente antifascista.”Fuori dal partito coloro che non siano persone per bene”, strepita affannoso e torpido il capo del partito davanti una platea compiacente di neofiti, visibilmente assumendo a modello sé stesso; benchè, nel quasi niente che fa, e nel quasi tutto che non fa, da oppositore politico della seconda destra clerolegoliberfascista niente meno, sia persona assolutamente “per male”…
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