NOVELLA SANTA INQUISIZIONE


Da un trentennio circa, quanto o chiunque critichi o contesti o confuti od opponga, ogni disegno o assunzione o acquisizione “antimafia” (di ogni specie: giuridica giudiziaria mediatica sociale culturale cultuale);
con qualsiasi mezzo lo faccia sebbene lecito;
in qualunque sede lo faccia sebbene istituzionale (parlamentare governativa giudiziaria):
appare incondizionatamente e irrefragabilmente mafioso o filomafioso.

E con ciò, “sacer esto” :

(esonerando da risposte dialogiche e logiche, da contraddittorio paritetico e omotematico) diviene “lecitamente” oggetto della reazione antimafia ( culturale e cultuale, prevalentemente giudiziaria penale),
Da quel momento è suo nemico, per estensione nemico della “sua” giustizia, per estensione nemico del “suo” Stato.
E per conseguenza, passibile di ogni oppressione repressione soppressione (talora non solo iconica).

Così, l’apparato complessivo, organizzativo e direttivo, antimafia, pare divenuto Istituzione Inquisitoria.
Ogni accenno di infedeltà a questa diviene eresia; ogni eresia perseguibile con l ‘eretico; la persecuzione li brucia (immaterialmente), distruggendone segno e testimonianza, e vita (mediante incellamento) .
La giustizia penale, socioumanamente aggressiva e offensiva di per se’, con l’ istituzione antimafia pare abbia raggiunto la assolutezza (religiosamente) sterminatrice della Santa Inquisizione.
pietro diaz

Questa voce è stata pubblicata in Antropofaghi, Prima Pagina. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.