SI? No!


Le popolazioni politiche che, da un lato, covano e qui e là espellono neofascismi neorazzismi polizismi militarismi autoritarismi abusivismi giustizierismi, (comunque) retrivismi;da un’altro lato, massimamente solerti nella cura degli interessi privati o clientelari, sfoggiano la maggiore imperizia o la più astuta malizia nella amministrazione degli interessi pubblici:
paiono compattamente schierate per il Si alla castrazione del Parlamento.

Altre popolazioni politiche, sebbene difformantisi da quelle per sigle insegne riti parole d’ordine tattiche e perfino ideologie (talune, le più ipocrite, han sbandierato di esordire “a sinistra della sinistra”.. .! ), convivendo nei medesimi ismi (stati) culturali, paiono ugualmente schierate per il Si.

Ebbene tale unanimità del Si delle popolazioni, indotta e guidata dai loro organi politici, mentre denota ostilità alla democraticità reale della Repubblica, alla titolarità della sovranità entro essa e alla forma del suo esercizio; e (denota) volontà di modificarne termini ed estremi (pur ingannevolmente serban do la denominazione di Repubblica democratica):
ad un tempo svela cospirazione mediante consociazione (mimetico “partito unico” …), avviata a colpire e distruggere il nucleo più effettualmente antifascista della Costituzione ( art 1), sul quale questa, col Paese riconnotato, prese a ruotare. . .

Non a caso, alla sua testa è posto il Movimento dei Cinquestelle, che all’esordio divulgo’ d’essersi dato alla politica per stemperare l’avvento di una formazione iperfascista stile Alba Dorata….
pietro diaz

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