Salvini e la “legittima difesa”: apologia di delitto e istigazione ad esso

La “legittima difesa” (art 52 cod pen) e’ una “circostanza di esclusione della pena” del reato (art 59.1 cod pen). Dunque essa suppone un reato. Lo suppone immancabilmente, altrimenti non svolgerebbe il compito, di escludere la pena.

Nel caso di difesa di un diritto (personale o patrimoniale) mediante omicidio del ladro del rapinatore o altro, essa è circostanza del (sta attorno al) reato di omicidio volontario (art 575 cod pen), e di esso (eventualmente) esclude la pena.
Per cui chi agisca in difesa, pur se questa fosse legittima, è (tecnicamente) omicida.

E’ autore di omicidio volontario ad ogni effetto. E anzitutto ad effetto processuale, nel senso che non potrebbe non essere indagato e processato per reato di omicidio. E solo in processo potrebbe (eventualmente) essere dichiarato non punibile (quindi non si vede come potrebbe essere abolito il processo, all’omicida per difesa, sebbene la cerchia “legeferente” del sumenzionato lo pretenda).

Non punibile ma restando, comunque, indelebilmente, omicida volontario (la “circostanza di esclusione della pena”, di fatti, giustifica, non eclude, l’omicidio).

Per ciò chi libera la difesa dai limiti di proporzione tra difesa e offesa cui si reagisca, dai limiti di necessità della prima per fermare o ridurre la seconda, etc ( art 52 cod pen), libera l’omicidio. E quanto più la libera, tanto piu’ libera l’omicidio. Totalmente, se la libera dal processo.

Quindi, chi esalta la “legittima difesa” (la difesa e basta, come pretende) esalta l’omicidio. E, secondo legge, fa apologia di delitto (di omicidio volontario): art. 414. co. 3 cod pen; e istigazione a commetterlo (ivi co. 1).

Ciò posto, qui si enuncia che un ministro funzionalmente garante della legge e dell’ordine, della prevenzione del delitto, dell’integrità del corpo sociale, inneggiando (con le sue schiere sociali od elettorali) alla “legittima difesa”, fa pubblica apologia di delitto e istigazione a questo.

Ed inoltre, ministro garante (direttamente o indirettamente) della “certezza della pena”, istiga a commettere omicidio assicurando impunità. E senza processo.

Molto dissona.

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