C’è trafficante e trafficante… (liberamente tratto da un rapporto, su Il Dubbio, di Daniele Zaccaria).

1.Il Fentanyl è una sostanza stupefacente cento volte più potente della morfina e dell’eroina con cui viene mescolata. Chi l’assuma sovente ne muore (oltre 20mila morti negli Stati Uniti lo scorso anno).

Chi l’assuma, per ciò, tende al suicidio? Non sapendo perché vivere, in aggregati (dis)umani mortiferi?

E’ probabile.

E chi lo metta in circolo, per ciò, non ucciderebbe ma aiuterebbe il suicidio?

Ucciderebbe solo indirettamente, in collaborazione col suicida?

E’ verosimile.

Peraltro gli ordinamenti giuridici occidentali in genere liceizzano il suicidio (vietandone solo, si diceva, istigazione e aiuto).

1.1 Il Fentanyl da sessantanni è un oppiaceo sintetico, antidolorifico in minime quantità. E’ smerciato in concentrazioni molto più elevate, se non anche fabbricato, dai Cartelli della droga, ed è prodotto da alcune industrie chimiche.

2. L’altro ieri improvvisamente ha fatto la sua apparizione nello Stato del Nevada, eseguendo la condanna a morte di Scott Dozier, (ritenuto) responsabile di un duplice omicidio commesso nel 2002. La ha fatta in compagnia del Midazolam, un dolorifico convulsivante, atto ad inebriare di sevizie boia diretti e indiretti (le loro equipes), fan diretti (i parenti delle vittime) e indiretti (popolo dei media) e dispositori del pollice verso (procuratori e giudici).

Chi lo ha spacciato allo Stato suddetto? Di quale spacciatore esso è stato acquirente?

3. Sulle prime si è pensato ai Cartelli della droga. Anche perché le industrie chimiche o farmaceutiche, moralizzandosi, da qualche tempo respingono le commesse o le dissimulano (tanto più quanto più spudoratamente lo Stato ostenti quel che ne fa, travestendolo da atto di giustizia).

Poi, nel corso di una inchiesta indetta (dal gruppo abolizionista della pena di morte Reprieve e dall’Unione americana per le libertà civili: Aclu) a seguito del rifiuto del Dipartimento di giustizia dello Stato di comunicare in che modo avesse avuto il Fentanyl (e dopo la sua rimozione da un Tribunale che ha imposto l’esibizione delle fatture di acquisto della sostanza), si è scoperto che lo aveva avuto dalla Cardinal Health (il principale distributore negli Usa della molecola del Fentanyl).

Al quale fraudolentemente, come l’ultimo furfantello, aveva rivolto piccole ordinazioni (distanziate di almeno un giorno l’una dall’altra), perché non ne sospettasse la destinazione. Che tuttavia avrebbe avuto l’obbligo di dichiarare (come si vede, la illegalità dei Dipartimenti di Giustizia è assai maggiore di quella dei giustiziandi).

Peraltro, la legge americana permette solo a medici e istituzioni sanitarie di ottenere una licenza dalla Food and Drug administration per somministrare farmaci non programmati. Il Dipartimento di giustizia ha frodato anch’essa.

3.1 E così Dozier è avviato a lasciare la terra tra indicibili patimenti e convulsioni, per mano gaudente dello Stato del Nevada.

4. Nondimeno all’ultimo minuto l’avvio si è inceppato. Poiché ha alzato la voce la industria produttrice del Midazolam, la Alvogen, non appena ha scoperto che, la sostanza, le era stata carpita, con frode simile alla precedente, dal Dipartimento suddetto (dunque, carpitore di sostanze letali al recondito fine di uccidere, e di farlo con sevizie: il peggio dei “trafficanti di morte”, il più immorale e sleale, poiché anche il crimine ha un codice d’onore).

Tuttavia non cambierà molto, verosimilmente, se non la sofferta rinuncia, dei boia di Stato, all’ebbrezza delle sevizie nella esecuzione della pena. Dozier se ne andrà “sereno”.

5. Ma, riprendendo il titolo, fra trafficanti extrastatali e trafficanti statali, una differenza c’è. Se i primi riforniscono di Fentanyl condannati a vivere che vorrebbero morire (in aggregati ove lo Stato medesimo è assassino). I secondi lo iniettano, su condannati a morte da essi stessi, che vogliono vivere.

Esattamente la differenza fra chi aiuta il suicidio e chi fa omicidio.

Pietro Diaz

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