17.02.13

Monti, impostore quale senatore a vita (se, per art 59 Cost, tale potrebbe essere nominato,  dal Presidente della Repubblica, per ciò coimpostore, chi abbia “illustrato la patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario: estranei per definizione a un membro, quale lui è, della setta Bilderberg), impostore quale presidente del consiglio dei ministri, allorché gabella di avere salvato il Paese dal default (sia perché non lo ha mosso di un millimetro, se l’avesse mosso, ve lo avrebbe avvicinato, se non precipitato), impostore, per giunta demenziale, quando narra che il “rinnovamento” da lui (secondo lui) indotto,  avrebbe levato “il tappo” alla corruzione (di  fatti, se uno dei suoi ministeri detterebbe un terzo del capitale di Finmeccanica, lui, col suo governo, ne sarebbe coautore), impostore  quale candidato incandidabile, alle elezioni politiche, per imposture si mantiene nella vita pubblica…

Monti cavatappi, a suo dire, della corruzione, forse perché selettivo in criminologia, ha tenuto ben fermo il tappo, sui sequestri di persona a scopo di asporto verso l’Estero e di tortura, quello di Abu Omar, sull’obbrobrio esecutivo del  quale, di  fatti, per due volte fin l’altro ieri, ha (re)imposto il segreto di Stato.

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