6.02.13

 Berlusconi, che ha sostituito  alla legge il decreto, al Parlamento il Governo, alla democrazia parlamentare l’oligocrazia settaria, nella funzione legislativa (e in tant’altro), per un intero “ventennio” (il secondo, per tragicità sociale, dell’ultimo secolo), intervistato a Ballarò, dice che il limite politico della funzione di (suo) governo fu che non poté legiferare per decreto….

Monti, successore fedele di Berlusconi nella legislazione per decreto (oltre che successore nella riconduzione al potere politico del neofascismo nerobianco finiano e casiniano, altrimenti incespicante: la simmetria per tale aspetto tra l’inizio e la fine del ventennio berlusconiano è totale), nello stesso giorno divulga che, al suo primo (futuro) Consiglio dei ministri, ridurrà il numero dei parlamentari…

palesemente, il primo ignora la differenza tra  un decreto legge ed una legge, il secondo, che occorre una legge, costituzionale peraltro, fatta in Parlamento a maggioranza qualificata,  per ridurre il numero dei parlamentari..

entrambi, tuttavia, sanno perfettamente come si distrugga, funzionalmente e strutturalmente, una democrazia parlamentare; d’altronde, insieme salirono al potere, nazionale ed estranazionale (europeo: ove Monti fu Commissario berlusconiano), per ciò insieme lo protraggono, il  potere neofascista….

Mentre non  sa neppure di non sapere il Bettolaro Bersani, il quale strepita che ripristinerà “il falso in bilancio”, che  fu “cancellato” nel ventennio berlusconiano: non sa che il reato mai fu “cancellato”, che ha continuato ad esistere, oggi addirittura nella doppia veste di contravvenzione e di delitto, di reato di pericolo e di reato di danno etc etc (un’opera legislativa densa di tecnicismo penalistico avanzato, che l’avvinazzato non potrebbe  nemmeno fiutare)…

Uno tra i più grassi stipendiati della Repubblica (tanto che lo stipendio apicale  della sua gerarchia è andato a costituiire il limite stipendiale della funzione  pubblica), il direttore nazionale antimafia (di professione carceratore e confiscatore delle popolazioni meridionali “di tipo mafioso”, colpevoli non d’altro che del “tipo d’autore”, tatertypus di nazistica memoria, lo ricordano anche gli ebrei e compagni di “avventura” ), candidato al parlamento dal partito successore di quello fondato da Antonio Gramsci (che invero immaginò di sfaccendare per altre professionalità), così stipendiato in funzione anticorruttiva (tale la giustificazione ufficiale di tanto lucro), cioè, uno pagato per non farsi corrompere (“atto contrario al dovere di ufficio”: art 319 cp), insomma, un “diversamente corrotto”, corteggia Grillo per incrementare, nel nuovo parlamento, le professioni di carceratore e di confiscatore dei “corrotti”….che,  per quanto male facciano, sarebbe incomparabile a quello dei carceratori e dei confiscatori, dei “tipi d’autore” o dei “corrotti”…

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